Diritti. 70 Paesi Africa e Caraibi: risarcire crimini schiavitù

Proclamazione Accra prevede creazione fondo globale riparazioni

(DIRE) Roma, 20 Nov. – La creazione di un Fondo globale per le riparazioni, per compensare le violenze e gli abusi subiti da milioni di africani vittime della tratta transatlantica, è stata concordata da oltre 70 Paesi al termine di una conferenza che si è tenuta in Ghana.

L’iniziativa è parte della cosiddetta Proclamazione di Accra.

A sottoscrivere il documento i 55 membri dell’Unione Africana e i 20 parte della Comunità dei Caraibi (Caricom).

“L’intero periodo della schiavitù ha significato che il nostro progresso, economico, culturale e psicologico, è stato soffocato” ha detto il presidente ghanese Nana Akufo-Addo, aprendo la conferenza. “Ci sono tantissime storie di famiglie spaccate; è difficile quantificare le conseguenze di questi crimini di massa ma devono essere riconosciuti come tali”.

Secondo il capo di Stato, “l’intero continente dell’Africa merita di ricevere scuse formali dalle nazioni europee”.

L’ambasciatore Amr Aljowailey, consigliere del vicepresidente della Commissione dell’Unione Africana che ha letto la Proclamazione di Accra, ha preannunciato che l’organismo nominerà un proprio “inviato speciale” incaricato di condurre campagne e avviare contenziosi e azioni sul piano legale.

Si stima che tra il XV e il XIX secolo oltre 12 milioni di persone siano state rapite e deportate attraverso l’Oceano atlantico da mercanti europei e vendute poi come schiave.

In un recente studio dell’Onu si denuncia che nel mondo le persone afrodiscendenti continuano a essere “vittime di discriminazioni razziali sistematiche e di attacchi razzisti”. Nel testo, discusso durante un forum delle Nazioni Unite, si definiscono le riparazioni come “un punto decisivo della giustizia nel XXI secolo”.
(Dire) 13:50 20-11-23

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