Nell’Agosto del 1972, una scoperta fortuita sconvolse il mondo archeologico: due statue in bronzo, di dimensioni e bellezza straordinarie, furono ritrovate sui fondali marini di Riace, in Calabria. Queste sculture, oggi note come Bronzi di Riace, rappresentano uno dei ritrovamenti archeologici più importanti del XX secolo.
Chi erano questi guerrieri?
Le statue raffigurano due giovani atleti o guerrieri, nudi, con un’anatomia perfetta e un’espressione fiera. L’elevata qualità artistica e la maestria tecnica dell’esecuzione hanno fatto ipotizzare che si tratti di opere di un grande maestro. Nonostante siano passati decenni dalla loro scoperta, molti interrogativi restano ancora senza risposta:
- Chi erano? Si trattava di divinità, eroi o semplici cittadini?
- Da dove provenivano? Le teorie sulla loro origine sono molteplici: dalla Magna Grecia, ad Atene, fino al santuario di Delfi.
- Perché furono gettati in mare? Le cause affondamento sono ancora oggetto di dibattito: un naufragio, un’offerta votiva o altro?
I Bronzi di Riace sono oggi custoditi al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, dove sono esposti in una sala appositamente dedicata. Le statue sono diventate un simbolo dell’Italia e della Calabria, attirando ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Cosa rende unici i Bronzi di Riace?
- La perfezione anatomica: Le proporzioni e i dettagli anatomici delle statue sono straordinari, dimostrando una conoscenza approfondita del corpo umano da parte degli antichi greci.
- L’espressione: Lo sguardo fiero e determinato dei guerrieri trasmette un senso di forza e vitalità.
- Il mistero: L’aura di mistero che avvolge le statue le rende ancora più affascinanti.
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