Inaugurata presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria la Sala Cineforum di Ateneo.
L’evento ha concluso la manifestazione la “Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2024-2025” promossa dalla Commissione Europea, SuperScienceMe – Research is your Elevation questo il nome del progetto dell’Ateneo reggino.
Dopo il taglio del nastro ed i saluti istituzionali del Prefetto, S.E. Clara Vaccaro e del Rettore Giuseppe Zimbalatti, alla presenza del regista Mimmo Calopresti è stato poi proiettato, in collaborazione con il circolo del Cinema Charlie Chaplin, il film “Aspromonte. La terra degli ultimi”.
“È un bel momento, per i nostri studenti e per tutta la nostra comunità, poter inaugurare questa piccola sala cinematografica a dimensione della nostra università e che darà la possibilità soprattutto alla nostra comunità accademica e in primis ai nostri studenti di poter impegnare il tempo libero in una attività culturale importante com’è sempre stato il cinema” le parole del Rettore.
Claudio Scarpelli, presidente del circolo del cinema Charlie Chaplin di Reggio Calabria, ha evidenziato come “gli spazi per la proiezione dei film andrebbero aumentati” soprattutto nella nostra in città. Mentre Calopresti sottolinea che “bisogna assolutamente che le persone si riabituino ad andare al cinema…”
Dopo la proiezione del film il dibattito moderato da Massimo Laganà, giornalista di Oggi, Rcs Mediagroup e scrittore, a cui hanno preso parte il regista Mimmo Calopresti, il presidente del circolo del Cinema Charlie Chaplin Claudio Scarpelli ed il docente UniRC Gianni Brandolino.
Molto interessanti gli spunti di riflessione, in cui è stato coinvolto anche il pubblico presente in sala, sull’Aspromonte e le sue comunità, sull’unicità di una realtà che è una risorsa oggi se viene letta nell’ottica della valorizzazione e della tutela del territorio e dell’identità culturale.
Spunti su un passato che non si può cambiare ma da cui si può imparare perchè solo attraverso la consapevolezza e la conoscenza che ognuno di noi possiede attraverso “il contagio” positivo della storia e della cultura è possibile affrancarsi da quello proveniente da eventi negativi.
In merito al dibattito ma anche al messaggio del film sono importanti le parole del regista “se raccontiamo il mondo forse riusciamo a salvarlo” .