G7 Industria. Urso: al via hub IA per Africa, rivoluzione Mattei

In Italia oltre 100 soggetti, anche startup Sud Sahara

(DIRE) Roma, 10 ott. – Rafforzare la cooperazione tra i Paesi G7 e l’Africa per integrare sempre più l’intelligenza artificiale nei processi produttivi, sostenendo iniziative d’impresa nel continente attraverso l’Ai Hub per lo sviluppo sostenibile, progetto della presidenza italiana in linea con i principi cardine del Piano Mattei. Questo l’argomento della prima sessione della ministeriale del G7 sull’Industria e l’innovazione tecnologica in corso a Roma, dedicata allo sviluppo digitale e al rafforzamento delle catene del valore con l’Africa.

A presiedere i lavori il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che in apertura ha ringraziato i partecipanti per aver contribuito a creare “una discussione concreta, ancorata alla realtà, che si innesta sulle conclusioni raggiunte a Verona il marzo scorso e la Dichiarazione dei Leader, a Borgo Egnazia”. In questi mesi, si riferisce in una nota, “la presidenza italiana del G7 e il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) hanno portato avanti il progetto per il lancio dell’Ai Hub per lo sviluppo sostenibile, un’iniziativa pionieristica che mira a rafforzare gli ecosistemi locali di intelligenza artificiale nei Paesi africani in settori chiave come agricoltura, sanità, infrastrutture, istruzione, formazione, acqua ed energia, in linea con il Piano Mattei elaborato dal governo italiano”.

Tra gli obiettivi dell’Hub, la promozione di partnership strategiche volte a stimolare l’innovazione e rafforzare gli ecosistemi locali di Ia per creare nuove opportunità di crescita industriale, progresso tecnologico e sviluppo sociale. “L’Ai Hub per lo sviluppo sostenibile è parte del Piano Mattei, priorità della politica estera del governo italiano. Con questo strumento vogliamo contribuire al conseguimento degli obiettivi di sviluppo, facendo leva sul settore privato e sulle progettualità interessanti per il mercato”, ha dichiarato Urso durante i lavori.

Nella nota si riferisce che “l’Hub vedrà la luce nel 2025, con sede in Italia e la partecipazione di oltre 100 soggetti, tra governi, organizzazioni internazionali e aziende tecnologiche che hanno espresso interesse a lavorarci”. Alla sessione hanno preso parte, oltre ai membri G7, le organizzazioni Undp e Itu, i Paesi “outreach” Egitto, India, Kenya, Tunisia e Paesi Bassi. Intervenuti anche i rappresentanti di 4 startup africaneindividuate dal Mimit e dall’Undp nell’ambito delle attività dell’AI Hub: Nasrallah Hassan, Co-Founder Birrama (Etiopia), Tonee Ndungu, ceo di Kytabu (Kenya), Marouen Hammami, cto di IrWise (Tunisia) e Karim Beguir, ceo di InstaDeep (Tunisia). Hanno partecipato, inoltre, i rappresentanti di alcune grandi aziende, nazionali e multinazionali, che hanno presentato ipotesi progettuali da far confluire all’interno dell’Hub: Julien Groues, vicepresidente di Amazon Web Services, Maximo Ibarra, ceo di Engineering, e Farrukh Hussain, di Investment Director Sony Group.

Al termine della sessione di lavoro Urso ha firmato con l’Undp, l’Unione internazionale delle telecomunicazioni e il viceministro agli Affari esteri, Edmondo Cirielli, un memorandum di collaborazione sull’Ai Hub. (Dire) 12:39 10-10-24

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