Legacoop. ‘Balzo Green’ a Bologna, a 14,5 mld fatturato (+5,8%)

(DIRE) Bologna, 9 Dic. – L’agenda delle coop per lo sviluppo sostenibile di “Bologna 2030”? Emerge una crescita ‘green’: per la prima volta, oltre la metà delle imprese campionate (il 53,3%) raggiunge una performance di fascia alta, tra l’ottimo e il buono, relativamente al rating Esg. Il 43,3% raggiunge un risultato “soddisfacente” e il 3,3% “sufficiente”, ma nessuna cooperativa si colloca nella fascia bassa. Sono i dati che emergono della piattaforma Synesgy, sviluppata dal gruppo Crif-Cribs, che ha conferito un rating Environmental, Social and corporate Governance alle associate a Legacoop Bologna. Le coop bolognesi campionate hanno performance di sostenibilità superiori a quelle della media delle imprese italiane, evidenzia Legacoop, e tra queste “l’1% raggiunge una performance ottima mentre il 12% si colloca nella fascia bassa; il 73% tra il sufficiente e il soddisfacente.

Il 14% raggiunge un rating buono”. Nel 2023 migliorano anche gli indicatori economici delle associate a Legacoop Bologna, con un valore della produzione che raggiunge i 14,5 miliardi (+6% rispetto all’anno precedente), con 54 milioni di utili destinati a riserva indivisibile e con un patrimonio netto che aumenta a 3,8 miliardi (+5,8% rispetto all’anno precedente). Si tratta del valore economico prodotto che non è stato distribuito “tra le socie e i soci”, ma appunto lasciato nell’impresa. Tra gli altri numeri che emergono, l’87% dei 45.684 lavoratori dipendenti di cooperative associate a Legacoop Bologna è a tempo indeterminato.

Commenta più in generale Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, nel corso del convegno alla Fondazione Barberini cui ha partecipato tra gli altri anche il sindaco, Matteo Lepore: “Il balzo in avanti ‘sostenibile’ delle imprese associate “è frutto di due fattori combinati. Il primo è più legato alla forma imprenditoriale ‘nativa sostenibile’, con una visione di lungo periodo che cerca di ridistribuire le risorse lungo la filiera”, nella catena del valore. Il secondo fattore, continua Ghedini, è “più legato ad una maggiore conoscenza e consapevolezza cresciuta negli anni, sia dentro ogni cooperativa sia attraverso il percorso che abbiamo avviato in modo pioneristico sei anni fa, scegliendo, prima dell’evoluzione normativa, di investire sull’adozione dell’agenda Onu 2030 come fattore strategico” cooperativo. (Lud/ Dire) 14:49 09-12-24

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