Padova è entrata nella storia della medicina. Per la prima volta al mondo, un team di cardiochirurghi dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova, guidato dal professor Gino Gerosa, ha eseguito un trapianto di cuore in cui l’organo donato è rimasto sempre battente, dal momento del prelievo fino all’impianto nel paziente ricevente.
Questa innovativa tecnica rappresenta una svolta radicale nel campo dei trapianti cardiaci da donatore a cuore fermo. Fino ad oggi, il cuore veniva prelevato e conservato in condizioni di arresto, il che poteva causare danni all’organo. Con questa nuova procedura, invece, il cuore continua a funzionare durante tutto il processo, garantendo una migliore conservazione e una più rapida ripresa della funzione cardiaca nel paziente trapiantato.
I vantaggi della nuova tecnica
- Riduzione dei danni all’organo: Eliminando l’arresto cardiaco, si evita il danno da ischemia e riperfusione, ovvero il danno provocato dalla mancanza di ossigeno e dal successivo ripristino del flusso sanguigno.
- Migliore funzione cardiaca: Il cuore trapiantato inizia a battere più rapidamente e in modo più efficiente, migliorando le prospettive di sopravvivenza del paziente.
- Maggiore disponibilità di organi: Questa nuova tecnica potrebbe ampliare il pool di donatori, rendendo possibile il trapianto anche di cuori che in precedenza non erano considerati idonei.
Questo risultato rappresenta una grande speranza per tutti i pazienti in lista d’attesa per un trapianto cardiaco. Una straordinaria conquista scientifica apre le porte a nuove possibilità nel campo della cardiochirurgia e offre una prospettiva più luminosa per i pazienti affetti da gravi patologie cardiache.
LL
