(DIRE) Roma, 10 Gen. – “Ancora una volta la comunità scientifica ha ribadito ciò che la maggior parte di noi sapeva già: è stato un anno letteralmente infernale. Dagli incendi che continuano a devastare la California alle catastrofi che hanno colpito India, Romania, Italia, Brasile e Sudafrica, migliaia di case sono state sommerse, molti terreni coltivati sono stati gravemente compromessi, e miliardi di persone hanno subito gli impatti delle ondate di calore e respirato un’aria sempre più inquinata. Nel frattempo, le grandi compagnie petrolifere e del gas accumulano profitti assurdi, continuando ad alimentare la crisi climatica e ambientale”. Così in una nota Ian Duff, responsabile della campagna internazionale di Greenpeace ‘Stop Drilling Start Paying’.
“Nel 2025 continueremo a chiedere ai governi, compreso quello italiano, di ascoltare la voce delle persone e di far pagare i danni alle aziende del petrolio e del gas, le vere responsabili della crisi climatica- dichiara Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace Italia- È ora che le aziende del settore fossile come Eni siano costrette ad abbandonare i combustibili fossili e a riparare alle perdite e ai danni che stanno causando con il loro business inquinante”. Anche in Italia infatti, continua la nota, il 2024 è stato un anno da record, con 351 eventi meteorologici estremi registrati lungo tutta la Penisola tra siccità, alluvioni e temperature record, con un incremento del 485% rispetto a dieci anni fa.
Un dato allarmante che conferma come l’Italia sia una delle nazioni europee più vulnerabili alla crisi climatica. Questi fenomeni, sempre più intensi e frequenti, stanno mettendo a dura prova la resilienza di un territorio già fragile dal punto di vista idrogeologico, causando gravi danni a infrastrutture ed ecosistemi, oltre a serie ripercussioni sulla vita delle persone. Nel rapporto ‘Quanto costa all’Italia la crisi climatica?’ Greenpeace Italia aveva già denunciato le conseguenze economiche, oltreché ambientali e sociali, del cambiamento climatico, evidenziando come, dal 2013 al 2020, le Regioni Italiane abbiano riportato 22,6 miliardi di euro di danni causati da frane e alluvioni, per una media di circa 2,8 miliardi l’anno. (Com/Red/ Dire) 09:57 10-01-25