
Garantire corridoi sicuri, ripristinando le foreste e l’habitat naturale invaso dai contadini: queste le vie possibili per ricreare un equilibrio tra elefanti ed esseri umani nel nord del Camerun, dove passeggiate dei pachidermi fuori dalla foresta hanno innescato proteste e blocchi stradali da parte degli abitanti.
Le tensioni sono sfociate nel via libera all’abbattimento amministrativo di alcuni esemplari. La vicenda è stata raccontata sia dai media locali che dalle reti sociali, con post e video. L’epicentro delle tensioni sono le località di Goulmoun, Hamdallao e Gobio, nell’arrondissement di Kalfou, nella regione dell’Extremo-Nord.
Le devastazioni provocate da alcuni elefanti in campi di mais, riso e manioca e anche nei villaggi circostanti hanno spinto gli abitanti a organizzare posti di blocco lungo la strada numero 12. E’ così che il governatore regionale, Midjiyawa Bakary, ha autorizzato l’abbattimento di “un pachiderma solitario che aveva danneggiato colture e proprietà”.
Sui social network sono state pubblicate fotografie e video con il corpo dell’animale e le grida di gioia degli abitanti. “Con il bracconaggio, l’esplosione demografica e l’abbattimento degli alberi per produrre legna da ardere”, ha però ammesso il governatore Bakary, “questi animali si ritrovano a rischio nel loro stesso biotopo”.
Nella foresta di Kalfou, un’area protetta che si estende su una superficie di circa 200 chilometri quadrati, sono stati censiti circa 600 elefanti. Delle proteste e degli abbattimenti, che sono stati più di uno, hanno scritto anche testate di altri Paesi. L’ivoriana Koaci, addirittura, ha titolato: “Guerra degli elefanti in Camerun”. Uno dei nodi, sottolinea il giornale, è anche la mancanza di cibo acuita da un periodo di siccità. (Vig/Dire) 16:45 13-01-25 (foto di repertorio)