
Cinque, sette, seicentotredici. Sulla ruota del ministero della Giustizia, alla casella ‘Legge Pinto’, questi numeri raccontano il grande impegno profuso dal Ministero nella manciata di giorni che ci separano dall’inizio dell’anno. In 5 giorni, 7 funzionari addetti allo smaltimento dei decreti depositati dalle Corti d’Appello dal 2015 al 2022, hanno evaso 613 ordinativi di pagamento. La Direzione generale degli Affari giuridici e legali del Dipartimento per gli Affari di giustizia garantisce che nell’arco di 20 giorni l’Ufficio centrale del Bilancio li esaminerà e, a seguire, i cittadini troveranno sul loro conto le somme attese.
Un ottimo risultato per coloro che attendono di essere indennizzati del “danno patrimoniale o non patrimoniale subito a causa dell’irragionevole durata del processo” come prevede la legge 24 marzo 2001, n. 89, cd Legge Pinto. Senza trionfalismi ma con grande pragmatismo è verosimile aspettarsi che, quando ai primi di febbraio entreranno a regime nuove risorse, la lavorazione delle pratiche ancora in attesa godrà di una importante accelerazione.
Tutto ciò si deve al progetto ‘PintoPaga’, che ha preso l’avvio con l’approvazione della Manovra 2025 e che punta ad azzerare in due anni (da gennaio 2025 a dicembre 2026) l’arretrato formatosi. La nuova normativa approvata con la legge di Bilancio (art. 1, commi da 817 a 821, della legge 30 dicembre 2024, n. 207) consentirà la piena attuazione della Convenzione stipulata dal ministero della Giustizia con la Formez Pa, società in house della Presidenza del Consiglio, per il reclutamento di nuovo personale addetto alla liquidazione delle somme attribuite ai richiedenti dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Grazie all’accordo raggiunto, la dotazione organica dell’ufficio competente sarà incrementata con l’assunzione a tempo determinato di ulteriori 59 addetti. La forza lavoro aggiuntiva potrà far fronte all’estensione della lavorazione dei decreti pendenti (anni dal 2015 al 2022) sulla piattaforma SIAMM PINTO DIGITALE, già in uso per le decisioni emesse dal 2023, di competenza delle Corti d’Appello.
Il costo finale della Convenzione, quantificato in 5 milioni di euro, porterà ad un risparmio di circa 60 milioni – secondo una stima prudente – per gli esborsi che sarebbero dovuti dall’Erario a titolo di interessi per ritardato pagamento degli indennizzi o di spese per i giudizi di esecuzione o di ottemperanza intentati nei confronti dell’Amministrazione dai beneficiari/creditori.
Per accedere alla nuova procedura sulla piattaforma informatica, l’unico onere richiesto ai creditori è di inoltrare nuovamente per via telematica la richiesta di liquidazione, con tutta la documentazione necessaria a verificare l’attualità delle pretese e la regolarità delle dichiarazioni rese dagli interessati.
Progetto straordinario PintoPaga
fonte: https://www.gnewsonline.it/pintopaga-2025-numeri-record-di-indennizzi/