
(DIRE) Roma, 14 Gen. – Almeno 26 minatori sono stati tratti in salvo da una cava aurifera mentre nove compagni non ce l’hanno fatta ed è stato solo possibile recuperare i loro corpi senza vita: è accaduto a Stilfontein, in Sudafrica, come riferisce l’emittente tv Sabc aggiornando una vicenda al centro dell’attenzione pubblica ormai da novembre. I lavoratori coinvolti sono chiamati “zama zamas”, un’espressione in lingua zulu traducibile come “quelli che ci provano”.
Si tratta di minatori non contrattualizzati, al lavoro senza permessi aziendali a volte anche in aree abbandonate o pericolose. La vicenda di Stilfontein è sulle pagine dei giornali sudafricani da quando centinaia di lavoratori si erano rifiutati di tornare in superficie temendo l’arresto da parte della polizia.
Molti di loro sarebbero infatti migranti senza i permessi di soggiorno, in qualche caso provenienti dal Mozambico o dallo Zimbabwe. All’origine della crisi c’è stata la decisione della polizia di vietare ogni attività estrattiva non autorizzata con un’operazione denominata “Vala Umgodi”, vale a dire “chiudi il buco”, un riferimento alla struttura della cava. I media locali hanno riferito che non è chiaro quante persone si trovino ancora all’interno della miniera.
Nelle settimane scorse la polizia è stata accusata di aver tentato di costringere i lavoratori a tornare in superficie riducendo la razioni di cibo e acqua offerte delle comunità della zona. Per convincere e soccorrere i minatori, in condizioni di salute sempre peggiori, è stata coinvolta anche una società specializzata: si chiama Rescue Winder e ha calato in profondità una gabbia di acciaio. (Dire) 13:23 14-01-25