Antibracconaggio: controlli e denunce nella Laguna Veneta

Comando Regione Carabinieri Forestale Venezia – Mestre, 07/02/2025 09:22

Il 27 Gennaio scorso, nelle province di Padova e Venezia, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Mestre, al termine di una complessa indagine mirata alla tutela della fauna ed al corretto prelievo venatorio nelle aree della Laguna Veneta, unitamente ai Nuclei Carabinieri Forestale di Padova, Portogruaro, Vittorio Veneto, Asolo e del Monte Grappa e al Nucleo Carabinieri CITES Venezia, sono stati impegnati dalle prime ore dell’alba e fino a notte tarda in un’operazione antibracconaggio che ha portato alla denuncia a piede libero di quattro persone alle Autorità Giudiziarie di Padova e Venezia.

Uno dei quattro soggetti attenzionati, un 77enne non titolare di licenza di caccia, è stato sorpreso mentre rientrava all’abitazione di residenza con la propria auto carica di centinaia di esemplari di avifauna cacciata di recente e non è stato in grado di fornire alcun documento giustificativo al riguardo, riferendo solamente che provenivano da un’Azienda Faunistico Venatoria situata a breve distanza.

I Carabinieri Forestali hanno quindi perquisito l’abitazione, rinvenendo un locale allestito abusivamente per la lavorazione e preparazione delle carni; all’interno di un capannone/garage vi erano macchine spiumatrici, tavoli professionali adibiti alla macellazione/eviscerazione, arnesi da taglio, sacchetti in plastica per alimenti, ganci per appendere la selvaggina, bilance professionali, frigoriferi/congelatori pieni di capi di avifauna selvatica spiumati, eviscerati e confezionati, numerosi capi di avifauna ancora da spiumare ed eviscerare cacciati di recente, nonché munizioni da caccia in numero superiore a quello consentito.

Sul posto sono intervenuti anche i Servizi Veterinari della ASL di Padova ed un esperto ornitologo in supporto ai Carabinieri. Mentre era in corso la perquisizione è sopraggiunto un cacciatore 46enne per consegnare una cinquantina di alzavole da far spiumare ed eviscerare; i conseguenti controlli estesi a suo carico hanno permesso di rinvenire, presso la sua residenza in provincia di Venezia, ulteriori munizioni da caccia in numero superiore a quello consentito, oltreché documenti ed appunti riconducibili all’attività illecita.

foto di GNS

Gli investigatori hanno proseguito i controlli presso la citata Azienda Faunistico Venatoria, dove hanno acquisito tutta la documentazione inerente gli accessi dei cacciatori e relativi permessi (registri aziendali inerenti il prelievo venatorio) e dove sono stati sottoposti a sequestro a carico del Legale Rappresentante, deferito a piede libero all’Autorità Giudiziaria, tre fucili da caccia e oltre 8.500 munizioni dallo stesso detenuti e custoditi in maniera non idonea.

L’operazione antibracconaggio ha portato al sequestro preventivo del garage allestito per la macellazione clandestina e al sequestro probatorio di tutte le attrezzature rinvenute al suo interno atte alla preparazione e lavorazione delle carni, tra le quali numerosi frigoriferi/congelatori contenenti centinaia di esemplari di avifauna già confezionati e conservati, pronti per la vendita, oltre a tre fucili e circa 11.000 munizioni da caccia, telefoni cellulari, agende e appunti manoscritti contenenti informazioni d’interesse per le indagini.

Tra animali già macellati ed altri ancora da spiumare ed eviscerare sono stati sequestrati circa 1.400 capi di avifauna, una decina dei quali appartenenti a specie protette non cacciabili (colombelle e oche selvatiche) ed anche un esemplare di Moretta tabaccata, specie protetta dalla Convenzione di Washington (CITES) inserita nell’All. A al Reg. (CE) n. 338/97 le cui violazioni sono disciplinate dalla L. 150/92; la restante parte costituiti principalmente da alzavole, germani, fischioni, canapiglie e colombacci.

A carico di tre dei quattro soggetti denunciati si ipotizzano, in concorso tra loro, i reati di macellazione clandestina (D. Lgs. 193/2007), ricettazione (art. 648 cp), detenzione e vendita di specie non cacciabili in violazione alla L. 157/92, oltreché violazioni alla normativa che regolamenta la corretta detenzione e custodia di armi, munizioni ed esplosivi (L. 110/75). È doveroso evidenziare che il procedimento è in fase di indagini preliminari e che gli indagati devono ritenersi non colpevoli fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.

comunicato stampa  –  fonte: https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/informazioni/comunicati-stampa/antibracconaggio-controlli-e-denunce-nella-laguna-veneta

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