
(DIRE) Roma, 7 Feb. – Circa il 15% degli adolescenti ha dichiarato di essere stato vittima almeno una volta di atti di bullismo e di cyberbullismo. Più frequenti nelle ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi. È quanto emerge dalla VI rilevazione del Sistema di Sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children- Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare) coordinato dall’Istituto superiore di sanità insieme alle Università di Torino, Padova e Siena, con il supporto del ministero della Salute, la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito e tutte le regioni e le Aziende sanitarie locali.
L’indagine, che si effettua ogni quattro anni e la cui ultima rilevazione risale al 2022, ha coinvolto un campione rappresentativo in tutte le regioni di giovani di 11, 13, 15 anni e ha fotografato non solo la diffusione del bullismo e del cyberbullismo, ma anche molti altri comportamenti degli adolescenti nel periodo post pandemico.
Tra le regioni non emergono significative differenze: per il bullismo si registra una variabilità compresa tra il 13% in alcune regioni del sud Italia (Calabria e Basilicata) e il 18% nelle province autonome di Trento e Bolzano, mentre per il cyberbullismo le percentuali oscillano tra l’11-12% nelle province autonome di Bolzano e Trento e il 16% in Campania, Puglia e Sicilia. Anche il livello socioeconomico non sembra influire molto sulle percentuali.
Confrontando la rilevazione del 2017/2018, la frequenza di atti di bullismo sembra essere stabile, mentre il cyberbullismo ha visto un’impennata nei giovani di 11 e 13 anni fortemente associata alla diffusione dei social network. (Com/Fde/Dire) 12:21 07-02-25 (foto da repertorio)