
(DIRE) Roma, 17 Feb. – “Effettuiamo un monitoraggio continuo sul nostro territorio in vista delle prossime semine primaverili, invitando però tutti gli agricoltori a riconsiderare, laddove possibile, i propri piani colturali, tenendo conto delle previsioni sull’effettiva disponibilità d’acqua”: arriva dall’Umbria il primo segnale di alert per la prossima stagione irrigua. A lanciarlo è Paolo Montioni, Presidente del Consorzio della bonificazione Umbra. Lo riporta un comunicato dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi). È infatti previsto per metà Aprile l’avvio dell’irrigazione nel comprensorio, ma dall’ente consortile si esprimono preoccupazioni per le riserve idriche del 2025. La stagione invernale ha visto poche precipitazioni, che sarebbero state indispensabili per riempire i bacini e poco ci si può aspettare dallo scioglimento delle nevi.
“E’ la scarsa presenza nivale, l’elemento caratterizzante i prossimi mesi dal punto di vista idrico- precisa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi- Il quadro, che si sta delineando lungo lo Stivale, vede le regioni meridionali ed insulari che, pur migliorando la propria condizione, non riescono a recuperare l’enorme deficit idrico, accumulato nello scorso biennio; altrove, invece, ci si avvicina alla bella stagione con scarse riserve di neve in montagna, già preludendo al progressivo ridursi delle disponibilità d’acqua, anche laddove ora sono abbondanti: l’innalzarsi delle temperature ha già avviato, infatti, il veloce scioglimento della scarsa coltre bianca, destinata, nella perdurante assenza di un’adeguata rete d’invasi, a terminare inutilizzata a mare.” Gli impianti irrigui del Consorzio della bonificazione Umbra, sia “a pioggia” che “a scorrimento”, ricevono acqua dalla diga di Arezzo e dai fiumi Topino, Clitunno e Menotre.
“Se non si può prevedere quale sarà la portata dei fiumi, da cui si deriva l’acqua per l’irrigazione, si registra però che la diga sul torrente Marroggia, in località Arezzo di Spoleto, ad oggi presenta una disponibilità irrigua attorno al 48%- specifica Candia Marcucci, Direttore del Consorzio di bonifica perugino- Gli impianti consortili servono circa 5000 ettari di terreno ed oltre 3000 utenze. A fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica, stiamo lavorando per rendere le reti più efficienti, ridurre le perdite ed incentivare il risparmio d’acqua”. Gli interventi d’ammodernamento dell’impianto d’irrigazione “a pioggia” della Piana di Trevi e Montefalco, nonchè l’ampliamento nella zona del Sedano Nero di Trevi (costo: circa 5 milioni di euro) sono terminati nel 2024, mentre quelli riguardanti l’ammodernamento della rete irrigua della Valle di Spoleto (costo: circa 10 milioni di euro) termineranno entro il prossimo mese di marzo.
Presto prenderà il via anche il progetto di ammodernamento del distretto irriguo di Foligno con l’obbiettivo di essere perfettamente in linea con le direttive europee, portando rilevanti vantaggi agli agricoltori sia dal punto di vista produttivo-economico che amministrativo. “Presso il Consorzio della bonificazione Umbra- informa Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi- è già attivo il servizio Irriframe, che permette di risparmiare fino al 30% d’acqua, fornendo alle imprese agricole, che possono aderire gratuitamente, il miglior consiglio irriguo che, servendosi di dati forniti da centraline meteo pubbliche o private, nonché da sensori aziendali, suggerisce il momento ed il volume dell’acqua da distribuire per evitare sprechi di risorse e cali di resa. Ora – conclude il DG di Anbi – grazie alla rinnovata collaborazione con il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo, gestore del servizio, si possono incrociare i dati meteorologici locali con quelli del nuovo centro europeo, che ha sede a Bologna”. (Com/Sal/ Dire) 11:35 17-02-25