
foto di GNS
Il Giardino della Kolymbethra nasce dalla “coscienza” di un gruppo di amici che decide di recuperare e rivalutare un giardino. Situato in una zona molto particolare del territorio siciliano era la testimonianza una antica storia, parte della quale condivisa con le rovine della Valle dei Templi di Agrigento.
Di questa appassionante vicenda è stato relatore l’agronomo e curatore paesaggista FAI, Giuseppe Lo Pilato, magistralmente introdotto da Salvatore di Fazio, delegato ai servizi di biblioteca, durante una conferenza tenutasi nel Dipartimento di Agraria a Reggio Calabria.
Un giardino di circa 5 ettari con piante di svariati tipi con attorno un ecosistema naturale complesso e delicato mantenuto con un ingegnoso d’irrigazione naturale avveneristico per il periodo antico in cui venne creato. Il Giardino della Kolymbethra (si chiama così perchè prende il nome dalla grande vasca fattavi realizzare nel 480 a.C. da Terone) ha rischiato di andare perduto nella seconda metà del Novecento in quanto non adeguatamente ri-valorizzato non era in grado di produrre “reddito”.
Toccante anche il racconto del contadino poi divenuto vecchio che lo “accudiva” da anni. Il Giardino ormai abbandonato a se stesso, era divenuto purtroppo, nel corso degli anni, anche luogo di abbandono rifiuti. Ma l’arguzia e la determinazione di Giuseppe Barbera e Giuseppe Lo Pilato e il determinante intervento del FAI hanno consentito di recuperare in toto il terreno, i suoi arbusti e la sua storia centenaria.
Il duro lavoro degli appassionati ed amanti della natura e dei luoghi che ne conservano la storia ha ricreato la bellezza iniziale. Pulizia del sito, implementazione di nuovi alberi per sostituire quelli già morti, eliminazione delle erbe infestanti e dei parassiti. Il lavoro a Giuseppe Lo Pilato ed i suoi colleghi non è di certo mancato.
Oggi il Giardino della Kolymbethra è una realtà di natura lussureggiante quasi un museo botanico a cielo aperto dove si accolgono visitatori che entrano facilmente in empatica con la natura e se ne racconta loro la storia. C’è anche la possibilità di consumare pietanze e bevande biologiche coltivate e prodotte in loco. Il Giardino della Kolymbethra è divenuto totalmente economicamente indipendente grazie ovviamente anche all’aiuto del FAI è divenuto ormai una delle realtà FAI più in vista del territorio Nazionale di richiamo anche turistico per la Sicilia.
Fabrizio Pace

foto di GNS