
Verona ha perso un pilastro della sua storia imprenditoriale: Giuseppe Vicenzi, 92 anni, l’uomo che ha trasformato un piccolo laboratorio artigianale in un impero dolciario di fama internazionale. Conosciuto affettuosamente come il “re dei biscotti”, Vicenzi si è spento nella sua dimora di Castel San Pietro, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore della città e nel mondo della pasticceria.
“Ci lascia un campione”, ha dichiarato con profonda commozione il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sottolineando l’eccezionale contributo di Vicenzi allo sviluppo economico e culturale del territorio.
Nato nel 1932, Giuseppe Vicenzi ha ereditato la passione per la pasticceria dal padre Angelo, ma è stato grazie alla sua visione e al suo spirito innovativo che le ricette della nonna Matilde, custodite gelosamente, hanno conquistato i palati di tutto il mondo. Amaretto e savoiardi, le sue creazioni più iconiche, sono diventati simboli dell’eccellenza dolciaria italiana.
Cavaliere del Lavoro e insignito del titolo di “pasticciere d’Italia”, Vicenzi non è stato solo un imprenditore di successo, ma anche un uomo di grande umanità e passione. Il suo amore per lo sport, in particolare per il basket, lo ha portato a diventare patron della Scaligera Basket, portando la squadra ai vertici del campionato italiano e vincendo dei trofei importanti come la coppa Korac.
La sua storia è quella di un sogno realizzato: “Ho iniziato a incartare biscotti a cinque anni”, amava raccontare, ricordando i suoi umili inizi. Da quel piccolo gesto, il Gruppo Vicenzi è cresciuto fino a diventare una realtà industriale con 370 dipendenti, tre stabilimenti produttivi all’avanguardia e un fatturato di oltre 160 milioni di euro nel 2023.
Con i marchi Matilde Vicenzi, Grisbì e Mr. Day, il suo nome rimarrà per sempre legato alla storia della pasticceria italiana, un’eredità di dolcezza e passione che continuerà a ispirare le future generazioni.
MQ