5 cose che devi sapere prima di fare il Cammino di Santiago

Cammino di Santiago 4 articolo, foto di Alessia Corlito

Ciao! Benvenuti in questa piccola “guida” d’introduzione al Cammino di Santiago de Compostela, fatta da una pellegrina che ne avrebbe avuto molto bisogno prima di partire.

Se siete finiti qui dal mio precedente racconto delle esperienze e tappe vissute durante i miei 15 giorni di pellegrinaggio (nel caso in cui foste interessati a recuperarlo vi metto qui i link al primo, secondo e terzo articolo) grazie di essere tornati, come promesso qui di seguito vi regalerò qualche suggerimento pratico al viaggio, perché sono sicura che vi è venuto un briciolo di curiosità dopo aver letto la mia storia; se invece siete qui perché da tempo preventivate d’intraprendere questo viaggio ma ancora non siete sicuri al 100% di come organizzarlo, allora anche voi troverete pane per i vostri denti.

Innanzitutto, per quelli di voi che non mi conoscono, mi presento: sono Alessia e sono da poco tornata da Santiago de Compostela, dopo aver concluso il Cammino Francese da 13 giorni di circa 320 km.

Sebbene il Cammino di Santiago non rappresenti un viaggio particolarmente difficile da pianificare (perché insomma, diciamocelo, devi solo iniziare a camminare e cercare di arrivare vivo alla meta finale…), vi sono alcuni aspetti che secondo me meritano la vostra attenzione e che, se tenuti in considerazione, renderanno il vostro pellegrinaggio molto più scorrevole.

Di cose da consigliarvi ce ne sarebbero tante, ma ho cercato di riassumere quello che secondo me è più importante da sapere per chi si trova alle prime prese con l’organizzazione del Pellegrinaggio più famoso del mondo.

Ecco a voi, dunque, cinque cose da sapere prima di intraprendere il Cammino di Santiago (+ un piccolo bonus alla fine):

  • 1: Quale rotta scegliere?

    Innanzitutto, partiamo dal principio. C’è una cosa da sapere ancora prima di iniziare ad organizzare il viaggio, che probabilmente per molti di voi sarà scontata, ma che non tutti sanno. Il Cammino di Santiago non è univoco e non rappresenta dunque un unico cammino. Esistono, infatti, diverse rotte del Cammino di Santiago totalmente diverse e che hanno in comune soltanto il termine del pellegrinaggio a Santiago de Compostela. In particolare, esistono 7 principali rotte (parliamo chiaramente delle più battute e conosciute, poiché all’interno di queste stesse rotte esistono poi infinite varianti): il Cammino Francese, ovvero la rotta originale e quindi la più antica (nonché quella che ho scelto io per il mio pellegrinaggio); il Portoghese, che da Lisbona ti conduce nel cuore della Galizia spagnola; lo Spagnolo (anche detto Via de la Plata), che attraversa tutta la Spagna partendo da Siviglia; quello del Nord, il quale costeggia tutta la costa nord-oceanica del Paese; quello di Sanabrés, probabilmente il meno conosciuto ed anche relativamente breve; ed infine il Primitivo e l’Inglese, vale a dire i due percorsi più corti per giungere a Santiago. Il mio consiglio è quello di informarvi circa le specifiche tecniche e tempistiche di ciascuna rotta, al fine di poter scegliere quale tra queste meglio si adatta alle vostre aspettative di viaggio e al vostro tempo a disposizione (il che non è una cosa da sottovalutare).

  • 2: Libertà di viaggio o maggiore sicurezza?Cammino di Santiago 4 articolo, foto di Alessia Corlito

    La seconda cosa da tenere a mente è che, sebbene io parli di pianificazione, quest’ultima rappresenta un aspetto del viaggio totalmente personale. Ancor più dei classici viaggi di esplorazione, il Cammino di Santiago vi dà, infatti, la possibilità di poter scegliere quanto e come organizzare il vostro pellegrinaggio (in riferimento sopratutto ai luoghi dove dormire, come Ostelli, Albergue, Hotel o Appartamenti). Vi sono alcune persone che, come me, magari a causa del tempo limitato a disposizione o per sentirsi più sicure durante la rotta, scelgono di prenotare anticipatamente il posto dove dormire in ogni tappa, mentre altre decidono di vivere più alla giornata e di trovare un posto dove dormire di giorno in giorno a seconda della quantità di chilometri che vogliono camminare quel giorno o delle condizioni climatiche. Ognuno di voi sa che tipo di viaggio voler intraprendere, ma è bene che teniate a mente che entrambe le opzioni presentano dei pro e dei contro. Ad esempio la pianificazione pre-partenza vi dà chiaramente maggiori certezze durante il percorso e dunque minori pensieri sulle spalle (dovrete solo partire la mattina e camminare verso la prossima tappa, senza dovervi preoccupare di non trovare un posto dove dormire con un tetto sopra la testa), ma è altrettanto vero che questa opzione è anche quella meno elastica, definendo dei tempi e dei chilometri serrati che dovrete comunque percorrere in un modo o nell’altro per arrivare alla vostra prossima tappa (nonostante tutto quello che vi potrà capitare lungo il percorso). D’altro canto, la “non programmazione” fornisce maggiore libertà di scelta e spostamenti lungo il percorso, ma allo stesso tempo non sempre dà certezze di riuscita, pertanto a volte vi potreste trovare nella situazione di non avere un posto al chiuso dove dormire o di dover percorrere chilometri aggiuntivi per raggiungere un altro centro abitato. Nel caso in cui foste indecisi e voleste trovare una via di mezzo tra le due possibilità, personalmente ciò che suggerisco è di valutare bene la Rotta da voi scelta, in base al periodo in cui partite, da quante persone è battuta normalmente e se vi sono parti più popolose di altre. Ad esempio, nel caso del Cammino Francese, potreste tranquillamente vivere alla giornata fino a Triacastela (essendo fino a qui le tappe più difficili e di conseguenza anche quelle meno popolari) e da Sarria in poi prenotare in anticipo quantomeno i luoghi dove dormire ogni notte, poiché i 100 km finali rappresentano il percorso minimo per ottenere alla fine il certificato del pellegrino (la Compostela) e quindi sono quelli più turistici e battuti.

  • 3: Passaporto del pellegrino e Compostela, come ottenerli?Cammino di Santiago 4 articolo, foto di Alessia Corlito

    Avendo citato la Compostela, rimaniamo in tema. Essa rappresenta, per l’appunto, il certificato del pellegrino, il quale attesterà che avete effettivamente terminato il Cammino di Santiago con le vostre forze. Per poterla ottenere, all’inizio del pellegrinaggio vi verrà fornito un vero e proprio passaporto con le vostre credenziali, che dovrete timbrare ogni giorno (con almeno due timbri al giorno) nelle varie tappe del vostro cammino, al fine di dimostrare che i chilometri che dichiarate di aver fatto sono stati correttamente percorsi. Il passaporto dovrete chiaramente ritirarlo prima di iniziare la camminata, pertanto è importante che vi informiate in anticipo circa i luoghi dove ottenerlo presso la tappa che avrete scelto come punto di inizio del viaggio. Tendenzialmente è una procedura abbastanza facile e veloce, sbrigabile presso Monasteri, Associazioni di Volontari o Ostelli, ma è bene che nella vostra tabella di marcia teniate a mente questo dettaglio e vi dedichiate il tempo necessario.

  • 4: Ma l’attrezzatura è davvero importante?Cammino di Santiago 4 articolo, foto di Alessia Corlito

    Questo vi sembrerà un consiglio banale, ma è sempre meglio specificarlo. È fondamentale (sia per la buona riuscita del pellegrinaggio che per la vostra integrità fisica) che non sottovalutiate l’importanza dell’attrezzatura. Sebbene vi siano degli aspetti su cui potrete (a vostra discrezione) sorvolare, come l’abbigliamento più o meno tecnico, vi sono degli altri a cui dovrete assolutamente porre maggiore attenzione. Nello specifico, ci sono due elementi da scegliere con attenzione: le scarpe e lo zaino. Inutile specificare quanto infatti questi due oggetti siano importanti per i vostri piedi e la vostra schiena, nel momento in cui vi troverete a dover affrontare quasi 30 km al giorno. La scelta di questi due oggetti, devo ammetterlo, vi costerà un po’ di ricerca. Innanzitutto dovrete capire il vostro budget di spesa e da qui cercare le opzioni migliori in quel range di prezzo; contemporaneamente bisognerà tenere a mente le vostre caratteristiche fisiche e trovare il modello di scarpa o di zaino che più sia in grado di adattarvisi (stando attenti a leggere ogni specifica tecnica del prodotto, dall’impermeabilità alla capienza). Personalmente, per il mio viaggio, ho scelto di utilizzare come scarpe le Salomon Xa Pro 3D senza il goretex e come zaino il Ferrino Finisterre da 40L. Entrambi hanno fatto un ottima riuscita, preservando il mio corpo da ulteriori dolori inutili, per cui ve li consiglio assolutamente.

  • 5: Ma se non volessi portare lo zaino con me durante il viaggio?

    Ultimo suggerimento, per niente banale e che vi potrà svoltare il viaggio o addirittura convincervi a partire nel caso in cui foste ancora indecisi. Se da tempo pensate di compiere quest’impresa ma avete paura di dover affrontare tutti quei chilometri con un grosso zaino sulle spalle (o se ad esempio soffrite di qualche problema fisico per il quale non potete caricare pesi), tranquilli, c’è una soluzione anche per questo. Esistono, infatti, tantissime agenzie di corrieri che forniscono un comodissimo servizio di trasporto bagagli a qualunque pellegrino. Vi basterà prenotare in anticipo il ritiro del vostro zaino o del bagaglio extra e loro penseranno a tutto il resto: ogni giorno le vostre cose verranno ritirate la mattina presto nel luogo in cui avete soggiornato e consegnate verso l’ora di pranzo (dunque prima del vostro arrivo) al vostro successivo alloggio.

  • 6: Piccolo bonus per voi

    Scherzetto, non era l’ultimo suggerimento, ho un piccolo extra per voi. Questo più che un consiglio pratico è una specie di spinta motivazionale. Nel caso in cui voleste partire e non trovaste nessuno che voglia affrontare questa pazzia con voi, fatelo lo stesso! Può fare paura partire da soli, lo so, ma credo che questo viaggio si presti molto più di altri ad un’esperienza in solitaria, perché in realtà non sarete quasi mai da soli. Posso sbilanciarmi, infatti, nel dire che il 60% delle persone che ho incontrato durante il mio viaggio erano partite da sole, ma poi lì nel corso delle tappe hanno fatto amicizia con altri pellegrini e hanno creato dei veri e propri gruppetti. Proprio per la grande quantità di gente che troverete durante il percorso e per quanto socializzerete con loro, vi sembrerà infatti di essere partito insieme ad altre centinaia di pellegrini (e quasi quasi, a volte, tutto ciò vi farà sentire la mancanza della solitudine…).

Ci sarebbero tantissime altre cose da dirvi, ma mi fermo qui per non annoiarvi troppo. L’unica cosa che vi voglio ricordare ancora una volta è che il Cammino di Santiago sarà il VOSTRO viaggio, per cui fate ogni cosa solo e soltanto in base alle vostre sensazioni ed esigenze, senza porvi a confronto con ciò che hanno fatto altri (me compresa).

Non preoccupatevi troppo di tutti gli elementi secondari o di ciò che può succedere, pensate solo a godervi con elasticità questa magnifica esperienza che, in un modo o nell’altro, sono sicura che vi cambierà la vita.

Grazie di avermi letto e Buon Cammino futuri pellegrini!

Alessia Corlito

 

Cammino di Santiago 4 articolo, foto di Alessia Corlito

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