
Gennaro Gattuso ha assunto ufficialmente il vertice della panchina Azzurra, sigillando la nomina con un’emozionata ma determinata dichiarazione: la guida della Nazionale rappresenta per lui un “sogno” e un impegno categorico a “riportare l’Italia alla fase finale del Mondiale”, un obiettivo primario e non negoziabile per il sistema calcistico nazionale.
L’ex centrocampista e tecnico ha enfaticamente sottolineato la necessità di un intenso lavoro sul campo e di un approccio diretto alla gestione del gruppo, mirato a “mettere i calciatori nella condizione ottimale per esprimere il loro massimo potenziale tecnico-tattico”, sfatando con decisione la narrazione di una presunta carenza di talento endemica nel nostro vivaio.
Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha motivato la scelta del nuovo Commissario Tecnico evidenziando le “qualità di leadership, la determinazione ferrea e il desiderio autentico di realizzare qualcosa di grandioso” per la maglia Azzurra e per l’intera nazione. Gravina ha lodato in particolare il suo “spirito di sacrificio” e la sua intrinseca capacità di “anteporre il collettivo all’individuo”.
Il massimo dirigente federale ha espresso piena fiducia nelle “qualità umane e nel bagaglio tecnico” del neo CT, investendolo del ruolo di “uomo dei risultati”. Cruciale nella definizione di questa nuova era è stato il contributo di Gianluigi Buffon, il carismatico Capo Delegazione della Nazionale.
Buffon ha riconosciuto a Gattuso la capacità distintiva di infondere una chiara identità tattica e una coesione di squadra nelle formazioni da lui allenate, superando contestualmente etichette riduttive spesso associate alla sua figura.
Gattuso, infine, ha replicato con fermezza, ma senza scivolare nella polemica, alle critiche sulla sua nomina, promettendo di “far ricredere” gli scettici attraverso le performance sul rettangolo verde. La transizione dal precedente ciclo tecnico, guidato da Luciano Spalletti, è stata definita da Gravina come un momento “lacerante” e emotivamente complesso, pur riconoscendo il valore di Spalletti come “persona meravigliosa.”
Bart Zag
