Mariateresa Quattrone
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alza la pressione sull’Europa per l’utilizzo dei fondi russi congelati. In una telefonata con la presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, il leader di Kiev ha discusso le garanzie necessarie per il “corretto utilizzo dei beni russi congelati” in funzione della difesa e della ricostruzione post-bellica del Paese.
L’incontro virtuale, reso noto da Zelensky sui suoi canali social, si concentra sul nodo finanziario cruciale che vede l’Europa detenere la maggior parte delle ingenti riserve russe immobilizzate in seguito alle sanzioni.
L’Appello del Leader di Kiev all’UE
“Abbiamo discusso su come garantire il corretto utilizzo dei beni russi congelati per proteggersi dalla guerra russa e contribuire a ricostruire la vita in Ucraina. Esistono soluzioni per farlo,” ha affermato Zelensky, sottolineando come l’ostacolo principale non sia tecnico, ma politico.
“Deve esserci una volontà politica sufficiente in Europa, perché la maggior parte di questi beni è concentrata lì,” ha incalzato il presidente ucraino, che vede in questi fondi la fonte principale per finanziare la ripresa di un Paese devastato dal conflitto.
La BCE, pur non essendo l’autorità politica che decide sulla confisca o l’utilizzo degli asset sovrani, gioca un ruolo chiave nella stabilità finanziaria dell’Eurozona e nella gestione degli effetti delle sanzioni. L’attenzione di Zelensky verso Lagarde è un chiaro segnale della volontà di Kiev di coinvolgere tutte le istituzioni economiche europee nella ricerca di una soluzione praticabile.
La conversazione si è conclusa con l’impegno a proseguire su questa linea: “Concordato di lavorare a stretto contatto con i leader europei,” ha concluso Zelensky. La questione degli asset congelati, stimati in centinaia di miliardi di euro, resta uno dei nodi più complessi e dibattuti a livello internazionale per le sue implicazioni legali e finanziarie.
comunicato stampa
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Redazione ilMetropolitano