I mercati azionari dell’Asia e del Pacifico hanno registrato una giornata di forti perdite, influenzati dalle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. L’incertezza si è propagata rapidamente, coinvolgendo anche i futures e le Borse europee.
A Tokyo, l’indice Nikkei ha subito un crollo significativo, cedendo il 2,58%, in parte a causa dell’incertezza politica interna. Forti ribassi anche per Hong Kong (-1,79%), Shanghai (-0,65%) e Shenzen (-1,67%).
Anche i futures sugli indici azionari statunitensi hanno invertito la rotta dopo un avvio inizialmente positivo, preannunciando una potenziale sessione negativa a Wall Street.
Inoltre, le rinnovate frizioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali hanno immediatamente pesato anche sull’apertura delle piazze finanziarie europee. Francoforte ha ceduto in avvio lo 0,9%, con il Dax a 24.169 punti, Londra ha perso lo 0,37% con il FTSE 100 a 9.408 punti e Parigi si è mantenuta invariata a 7.934 punti.
A Milano, l’avvio è stato in netto calo: l’indice principale FTSE MIB segna una flessione dell’1,08% a quota 41.710 punti. Tra i titoli più penalizzati figurano Unicredit (-2,21%), Banco BPM (-2%) e Stellantis (-1,87%). Controcorrente il comparto utility e dell’energia, con rialzi contenuti per Italgas, Snam e Terna (tutte a +0,23%).
Nonostante il clima di tensione, prende il via oggi negli Stati Uniti la cruciale stagione delle trimestrali, tradizionalmente inaugurata dai risultati delle grandi banche americane, con i report attesi di JPMorgan, Goldman Sachs e Citigroup. Domani seguiranno i dati di Bank of America e Morgan Stanley.
Al. Co.