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Benefici per imprese, famiglie, finanza: lo spread che racconta l’Italia degli ultimi 3 anni

Il differenziale di rendimento Btp-Bund ha accompagnato il Paese in un triennio di consolidamento economico, con ricadute favorevoli su tutti i principali attori del sistema

by il MetropolitanoRedazione ilMetropolitano
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Spread

 

Dal 2022 al 2025 lo spread ha rappresentato un indicatore chiave della solidità italiana, con benefici evidenti per imprese, famiglie e finanza. Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund), considerati un punto di riferimento per l’affidabilità di un Paese, ha accompagnato l’Italia in un triennio di consolidamento economico, con ricadute favorevoli su tutti i principali attori del sistema.

Lo spread, che a settembre 2022 – poco prima dell’insediamento del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti – aveva raggiunto i 251 punti base, ha toccato i 74 punti base a novembre 2025. Il differenziale tra i titoli di stato francesi (Oat) e i Btp italiani che già ad agosto aveva iniziato ad assottigliarsi, si è azzerato. Un effetto visibile e misurabile del lavoro responsabile svolto dall’esecutivo in questi primi 3 anni.

Giancarlo GiorgettiSe all’inizio della legislatura le tensioni internazionali e le preoccupazioni legate alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina, insieme alla politica monetaria con gli aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE, hanno tenuto lo spread su livelli relativamente alti, le politiche di bilancio prudenti e il rispetto degli impegni con l’UE hanno contribuito a rassicurare i mercati.
Dall’inizio del 2024 ad oggi in particolare lo spread si è mosso in un contesto di relativa tranquillità, riflettendo una maggiore fiducia degli investitori nella solidità economica dell’Italia e nelle sue politiche finanziarie.

Lo spread, infatti, ha mantenuto una relativa stabilità e si è mantenuto su valori inferiori rispetto ai livelli visti durante i periodi di massima tensione. Ciò è stato possibile grazie ai segnali di una crescita economica stabile dell’Italia e all’attenzione del governo al contenimento del debito e al rispetto delle regole di bilancio europee.

Tutti fattori visti positivamente dai mercati e dalle agenzie di rating che hanno premiato la traiettoria di crescita e consolidamento fiscale del Paese: ad aprile 2025 è arrivata la promozione di S&P che ha alzato il rating dell’Italia a BBB+ da BBB con outlook stabile; a maggio 2025 l’agenzia Moody’s ha confermato il rating Baa3 per l’Italia e ha alzato l’outlook da stabile a positivo; a settembre 2025 Fitch ha migliorato il suo giudizio sull’Italia portandolo a BBB+ con outlook stabile; a ottobre 2025 è arrivata la promozione da BBB+ ad A (low) da parte dell’agenzia DBRS e Scope ha confermato il giudizio BBB+ rivedendo al rialzo le prospettive (Outlook positivo).

comunicato stampa  –  fonte: https://www.mef.gov.it/inevidenza/Benefici-per-imprese-famiglie-finanza-lo-spread-che-racconta-lItalia-degli-ultimi-3-anni/

 

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