È venuto a mancare all’età di 94 anni il grande vignettista e giornalista Giorgio Forattini. Nato a Roma il 14 marzo 1931, Forattini è stato uno dei più influenti e celebrati interpreti della satira politica italiana del secondo dopoguerra, guadagnandosi la fama di vero e proprio “editorialista con la matita”. La sua lunga e prolifica carriera lo ha visto collaborare con le più prestigiose testate nazionali, influenzando per decenni il dibattito pubblico.
La Repubblica: Per anni, le sue vignette sono state una presenza fissa e attesa sulla prima pagina del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Altre Collaborazioni: Ha lasciato il segno anche sulle pagine di Panorama, Il Giornale, QN (Quotidiano Nazionale), Paese Sera, L’Espresso e La Stampa. La Direzione: Ha avuto anche l’esperienza, seppur breve, della direzione della storica rivista satirica Il Male.
Forattini ha raccontato la storia politica italiana con uno stile tagliente, graffiante e un’ironia spesso corrosiva, riuscendo a cogliere e sintetizzare vizi e virtù della classe dirigente e dei costumi sociali. La sua capacità di ritrarre i politici in maniera incisiva, spesso grottesca ma sempre immediatamente riconoscibile, lo ha reso un punto di riferimento insostituibile per generazioni di lettori. “Senza falsa modestia, dopo Guareschi, credo di venire io nella classifica dei protagonisti della satira italiana dell’ultimo secolo.” Questa sua dichiarazione, che riflette la consapevolezza del proprio impatto, sottolinea il ruolo che Forattini sentiva di ricoprire nel pantheon della satira nazionale, al pari del grande Giovannino Guareschi.