
Da oggi, 23 Gennaio 2025, entrano in vigore gli aumenti dei prezzi di sigarette, tabacchi trinciati e sigari. Questa misura si inserisce nell’ambito delle politiche di contrasto al fumo, che stanno portando a una graduale ma costante diminuzione del numero di fumatori in Italia. Gli incrementi variano a seconda della tipologia di prodotto e non coinvolgono tutte le marche di sigarette e prodotti affini.
Questo rincaro era già stato previsto dalla legge di Bilancio 2023, successivamente rivisto dalla Manovra 2024, che ha stabilito un aumento dell’accisa. In particolare, la legge di Bilancio 2024 ha modificato la componente fissa dell’accisa, portandola da 28,20 euro ogni mille sigarette a 29,50 euro a partire dal 2025. La Manovra 2023 aveva inizialmente previsto un aumento a 28,70 euro per mille sigarette nel 2025, ma la successiva legge di Bilancio ha ulteriormente incrementato l’accisa a 29,30 euro per mille sigarette nel 2024 e a 29,50 euro dal 2025.
In termini pratici, gli aumenti si traducono in un rincaro di 20-30 centesimi a pacchetto, pari a meno del 5% rispetto ai prezzi attuali. Questi incrementi sono significativamente inferiori ai 5 euro a pacchetto proposti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dalla Fondazione AIOM e da Panorama della Sanità per bilanciare i costi della sanità pubblica.
Prima ancora dell’entrata in vigore dei nuovi prezzi delle sigarette, il nuovo anno si è aperto con un’ulteriore misura restrittiva per i fumatori, almeno per quelli residenti a Milano. Dal 1° gennaio, infatti, è scattato il divieto di fumo all’aperto, salvo che non si mantenga una distanza di almeno dieci metri dalle altre persone. Questa norma mira a tutelare la salute pubblica e l’ambiente, considerando che il 7% della CO2 presente nel capoluogo lombardo deriva dalle sigarette.
LL