“Il Teatro Viva” di Francesco Passafaro. Al Comunale di Catanzaro va in scena la forza dei calabresi

Il talento delle compagnie teatrali per un Festival multidisciplinare. Questa sera di scena l’artista reggino Gennaro Calabrese

Il Covid-19 è lì che ci guarda mentre cerchiamo di andare avanti nelle nostre vite, riappropriandoci dei nostri spazi e della nostra vita. Il Teatro è vita, è questa l’anima del coraggioso progetto di Francesco Passafaro, ideatore e direttore artistico del Festival “Il Teatro Viva”.

Giovane, calabrese, amante del Teatro e ideatore di questo Festival Teatrale. Da dove nasce questa realtà?

Il Teatro Viva nasce nel periodo del primo lockdown, quando i teatri erano chiusi e non si sapeva cosa sarebbe successo di lì in avanti. Il Teatro ha subito uno stop incredibile e secondo me non necessario; non un solo caso di contagio è stato registrato nei teatri e nei cinema. Da qui l’idea di un festival che accogliesse le varie realtà teatrali della nostra regione, oltre ad alcune eccellenze nazionali, a dimostrazione che nel teatro e nell’arte in genere la Calabria non è seconda a nessuno, ma (anzi) con la nostra voglia di fare e con i nostri talenti possiamo dare una grossa mano a tutto il settore dello spettacolo. 

Un progetto artistico ambizioso e coraggioso per la Calabria e Catanzaro, messo in piedi con grande umiltà e determinazione. Quale è il vero motore che ti spinge a procedere verso questa direzione?

Parli di umiltà e determinazione e io ti ringrazio. Io parlo proprio di necessità, per me il teatro è necessario! Necessario per la società, che si sta abituando a troppi servizi pronti, film che ti arrivano a casa ancor prima delle uscite nelle sale, bombardamento pubblicitario e continue fake news. Il teatro richiede di fare uno sforzo come prendersi del tempo per se stessi, uscire di casa e stare insieme ad altre persone; non credo che a teatro si debba per forza fare cultura e basta, anche l’intrattenimento è un’arte e deve essere valorizzata.  

Un cartellone ricchissimo di eccellenze artistiche, soprattutto locali. Eppure, in Calabria, esistono ancora impresari e finanziatori che non scommettono abbastanza su di loro. Secondo te come mai e quale potrebbe essere la chiave di volta per farli ricredere?

Il progetto ha voluto proprio affiancare le realtà nazionali a quelle locali per far capire al pubblico che non esistono differenze di provenienza, ma che si può fare del buon teatro anche qui in Calabria. Abbiamo bisogno di pubblico competente e che sappia scegliere cosa andare a vedere, che si possa muovere con spirito critico, anche quando ha voglia di divertirsi. Solo allora impresari e finanziatori faranno qualche scommessa mirata. Crediamo che siano necessari anche tanti piccoli eventi, qualche piccolo esperimento che possa crescere con il tempo e con l’amore di chi li organizza.

Anche in altre città come Lamezia Terme e Reggio Calabria, associazioni artistiche ‘giovani’ come la tua promuovono laboratori e workshop sul Teatro e la Recitazione, riscontrando un successo di pubblico entusiasta. Questa è una nota che fa ben sperare per il futuro artistico e culturale calabrese?

Questo è secondo me il paradosso più incredibile: la Calabria è piena di talenti, non solo dal punto di vista artistico, ma anche sotto ill profilo organizzativo. Lamezia e Reggio, ma anche Cosenza, sono realtà vive artisticamente. Abbiamo tantissime compagnie valide e tanti embrioni che aspettano l’occasione giusta, in un territorio difficilissimo e in cui fare cose normali risulta più impegnativo che da altre parti. Per fortuna il pubblico se ne accorge e una volta superato lo scoglio del Covid, riprenderà l’abitudine ad uscire di casa e andare a teatro. Il mio motto è: “Uno spettacolo al giorno leva il divano di torno”.

Quali sono le difficoltà che riscontri maggiormente nel tuo percorso? 

Difficoltà organizzative e logistiche, che dipendono dalle mancanza che il nostro territorio ha da sempre. Quello che in altre regioni d’Italia è la normalità o addirittura un valore aggiunto come l’arte e la cultura, che spesso riescono a far rivivere interi quartieri, da noi vengono visti come una semplice passione di qualche pazzo o una seccatura alla quale le istituzioni devono far fronte per obbligo. Credo che nel momento in cui alcune istituzioni si renderanno conto di quale importanza possano avere tali attività, tutto sarà molto più facile. 

Quali sono i progetti in cantiere e le prospettive che si intravedono?

Stiamo re-immaginando tutto, perché esiste una situazione dello spettacolo pre pandemia e post pandemia. Il pubblico non è più abituato e se anche gli proponessimo 5 spettacoli al prezzo di uno, avrebbe comunque qualche difficoltà, non legata al prezzo, ma al fatto che il covid hanno segnato e cambiato le nostre abitudini. Abbiamo bisogno di far emozionare le persone con esperienze nuove, per far capire che alcune cose si vivono solo andando a teatro. Con la compagnia Teatro Incanto stiamo preparando la nuova edizione di Mary Poppins, per grandi e bambini. Questa per me è la chiave per garantire la meravigliosa arte del teatro. Far crescere i bambini a teatro non può che fare bene a tutta la nostra società. Se tutti noi vivessimo immaginando di essere nei panni dell’altro , cosa che un attore fa ogni giorno, tutto sarebbe senz’altro molto più “pacifico”. E oggi più che mai, ne abbiamo un gran bisogno. 

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Questa sera l’appuntamento con Il Teatro Viva sarà al Teatro Comunale di Catanzaro con lo spettacolo dell’artista reggino Gennaro Calabrese.

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About the Author: Ilenia Borgia