
Com’è arrivata in Messico e cosa l’ha portata a stabilirsi lì?
Senza che lo sapessi, la vita sapeva dove sarei dovuta essere. Un tempo, la vita mi portò in questo splendido Paese e mi innamorai della sua gente, della sua cultura e della sua atmosfera. Vivo qui da oltre 12 anni e posso dire che in Messico non solo ho trovato casa, ma ho anche potuto crescere ulteriormente come persona e come designer.
Come ha influenzato la sua origine ucraina il suo stile e la sua creatività come stilista?
Le mie origini ucraine sono presenti in ogni mio capo: nel mio amore per l’artigianato, nell’importanza di apprezzare ogni dettaglio, nella magia di trasformare un tessuto in un pezzo unico. È un segno distintivo che mi accompagna, mi ispira e fa sì che ogni abito racconti una storia.
Quali sono stati i momenti più importanti della sua carriera come stilista?
Uno dei momenti più importanti della mia carriera è nato in difficoltà: da bambina non avevamo accesso agli abiti che sognavo e spesso indossavamo capi di seconda mano. È stato lì che è nato il mio amore per la creazione e la realizzazione di abiti che per me non esistevano.
Da quel momento è nato il mio grande sogno di diventare stilista. Anni dopo, ho sfilato sulle passerelle internazionali di Parigi e Venezia, ho creato la mia accademia di moda per accompagnare altri stilisti nel loro percorso e ho fondato il mio evento di moda in Messico, Fashion Leader, oggi riconosciuto come uno dei più significativi del Paese. Tutti questi momenti mi hanno segnato e mi hanno confermato che, con amore e determinazione, i sogni trovano la strada per la realtà.
Cosa l’ha portata a diventare una stilista di abiti da sposa e da sera?
Amo i dettagli, creare qualcosa di unico e speciale. Ho sempre avuto la passione di creare abiti che accompagnino le donne in quei momenti unici e irripetibili. Gli abiti da sposa e da sera non sono solo un capo d’abbigliamento; sono un simbolo di amore, celebrazione e identità, ed è un onore per me dare vita a quei sogni.
Quali sono le tue fonti di ispirazione per le tue creazioni?
Mi ispiro alla vita stessa: alla forza delle donne, alla bellezza della natura e alla ricchezza della cultura di ogni Paese che ho l’opportunità di visitare o in cui presento il mio lavoro.
Come è nata l’idea di aprire una scuola di moda e cosa ti ha spinto a farlo?
Per molto tempo, le persone mi hanno chiesto come realizzare determinati modelli, ma raramente ho avuto il tempo di insegnarglielo perché ero sempre concentrato sull’evasione degli ordini. Tuttavia, durante la pandemia, quando tutto si è fermato e siamo dovuti rimanere a casa, ho deciso che era il momento perfetto per dare forma a quest’idea.
Ho iniziato a formarmi per creare quella che oggi è la mia Digital Academy, che ho chiamato Dressing the Dreams. È uno spazio pensato per tutti coloro che sognano di diventare stilisti di moda, dove possono apprendere tecniche e strategie per realizzarli. Lo faccio sulla base della mia esperienza personale, con la certezza che, anche se ci si trova in un momento difficile, si può sempre dare vita al proprio sogno e trasformarlo in realtà.
Quali sono gli obiettivi della tua scuola e cosa vuoi trasmettere ai tuoi studenti?
Il mio obiettivo è che ogni studente scopra che non ci sono limiti alla creazione e al raggiungimento dei propri sogni. Voglio trasmettere loro che con preparazione, passione e determinazione, qualsiasi obiettivo è possibile.
Come fai a bilanciare la tua carriera come stilista e la tua vita familiare?
Essere mamma e designer sembra una sfida quotidiana, in cui devi scegliere se concentrarti esclusivamente sui tuoi figli o continuare con un progetto. Io scelgo di combinare le due cose senza sacrificare nessuno dei due. Li porto spesso con me in viaggi e presentazioni e, sebbene questo renda la logistica più complicata, completa l’esperienza familiare e mostra loro con l’esempio che tutto è possibile quando si mette amore e impegno in ciò che si fa.
Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato come mamma e stilista?
Una delle sfide più grandi è trovare il perfetto equilibrio tra i due mondi. A volte è difficile liberarsi dal senso di colpa di non riuscire a dare il 100% in ogni ruolo, ma credo che non si tratti di essere perfetti, ma piuttosto di dedicare amore, tempo e qualità sia alla famiglia che al lavoro.
Quali consigli daresti ai futuri stilisti che vogliono seguire le tue orme?
Consiglierei loro di ascoltare il proprio cuore, di impegnarsi per rafforzarsi come individui e imprenditori, e di non aver paura di perseguire ciò che li rende veramente felici. Circondarsi di persone che li ispirano e li motivano è fondamentale per raggiungere questo obiettivo.
Come vedi il ruolo della donna nella società e come stilista e mamma?
Vedo le donne come un simbolo di forza, amore e determinazione. Non siamo più limitate dall’idea che la mamma sia a casa solo mentre il papà lavora. Ora siamo modelli per gli altri e per i nostri figli, dimostrando che è possibile raggiungere tutti i nostri obiettivi con equilibrio e amore.
Ti abbiamo conosciuta all’evento CMIV, com’è stata la tua partecipazione all’evento CMIV?
È stata un’esperienza unica e indimenticabile. Il CMIV è un evento in cui ogni dettaglio è studiato per dare visibilità e visibilità a designer di tutto il mondo, e per me tornare per il secondo anno consecutivo è stato un grande traguardo.
Come pensi che sono stati accolti i tuoi abiti dal pubblico CMIV per il secondo anno di seguito?
Ho sentito che sono stati accolti con grande affetto e ammirazione. Vedere la risposta del pubblico mi ha confermato che siamo sulla strada giusta, creando opere che emozionano e rimangono impresse nella memoria.
Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato nella preparazione per l’evento CMIV?
Una delle sfide più grandi è la preparazione di un evento di questa portata, soprattutto se si viaggia dal Messico all’Italia. Ci sono numerosi aspetti logistici da affrontare, come la preparazione della collezione, l’organizzazione del trasporto e persino il rispetto di procedure come l’esportazione temporanea, affinché tutti i capi arrivino legalmente nel Paese e tornino senza problemi. È una sfida ardua e laboriosa, ma ogni sacrificio viene ripagato quando si ottiene soddisfazione interna e riconoscimento da parte di un pubblico che apprezza ciò che fai.
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