Caridi (FI): votare SÌ al referendum trivelle è un esempio di democrazia

piattaforma petropoliferaIl 17 Aprile si voterà il referendum per le trivelle, fortemente voluto da 9 regione tra cui Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Liguria, Marche, Molise, Sardegna e Veneto. In gioco si presentano questioni importanti, strettamente legate alla sicurezza dell’ambiente e alla protezione di un fattore determinante soprattutto per il meridione quale rappresenta il turismo. Il referendum non propone un “alt generalizzato” bensì si sofferma sulla cancellazione della norma che permetterebbe l’estrazione di gas e petrolio, senza limiti di tempo, entro le 12 miglia dalla costa. Lo scontro tra “comitato del SI” e “ottimisti e razionalisti” verte essenzialmente su piattaforme che coprono meno dell’1% del fabbisogno nazionale di petrolio e il 3% di gas.  Le preoccupazioni deriverebbero non solo da ipotetici incidenti ma anche dalle semplici operazioni di routine che andrebbero a minare fortemente il problema dell’inquinamento; purtroppo le norme comunitarie stonano con i limiti ampiamente superati da circa i 2/3 delle piattaforme in ottica di inquinamento. Mi auguro che il senso civico di ogni cittadino che potrà contribuire al referendum, votando SI, cresca vertiginosamente nella giornata di oggi, affinché, vengano raggiunti i limiti necessari per porre fine a uno scempio distruttivo per le nostre terre per quel che concerne l’inquinamento del mare, bene prezioso, e per una maggiore tutela del turismo, rappresentante un fattore determinante per il Pil nazionale e per le possibilità lavorative offerte.
VOTA SÌ…

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