Durante un’esercitazione militare della NATO, soldati olandesi hanno avvistato droni non identificati e subito gravi interferenze nei sistemi di comunicazione. Il Ministero della Difesa olandese ha confermato l’episodio, ma la provenienza dei velivoli resta sconosciuta. La Russia ha negato ogni coinvolgimento.
Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), questo episodio rientra in una strategia più ampia nota come “Fase Zero”: una campagna russa di preparazione psicologica e informativa per un possibile conflitto futuro con la NATO. L’obiettivo? Testare le difese occidentali, diffondere insicurezza e influenzare l’opinione pubblica europea.
Una strategia ibrida: sabotaggi, jamming e false flag
Negli ultimi mesi, Mosca ha intensificato attacchi occulti e operazioni sotto falsa bandiera:
- Sabotaggi e incendi dolosi
- Interferenze GPS e guerra elettronica
- Incursioni di droni nello spazio aereo europeo
Queste azioni mirano a creare un clima di paura diffusa, minando la coesione interna della NATO e spingendo i governi europei a ridurre il sostegno all’Ucraina.
Preparativi militari e destabilizzazione psicologica
Oltre alle operazioni sul campo, la Russia sta ristrutturando i distretti militari al confine occidentale e costruendo nuove basi vicino alla Finlandia. Secondo l’ISW, Mosca non ha ancora deciso se passare a un conflitto aperto, ma sta chiaramente preparando il terreno per una possibile escalation.
Obiettivo del Cremlino: dividere l’Europa e ottenere concessioni
Attraverso la paura e la disinformazione, il Cremlino punta a:
- Indebolire il fronte europeo
- Frenare il rafforzamento delle difese NATO
- Ottenere vantaggi strategici nella guerra in Ucraina
La “Fase Zero” non è ancora guerra, ma è già un campo di battaglia invisibile, dove la percezione del rischio diventa un’arma.
Ant Ier