Cresce dell’88% la richiesta di figure specializzate in IA

intelligenza artificiale

(DIRE) Roma, 20 Giu. – Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta trasformando sempre più il mercato del lavoro. Molti imprenditori e manager stanno implementando questa innovazione e sono favorevoli al suo utilizzo, ma questo richiede nuove competenze e talenti adeguati alle sfide e alle opportunità emergenti. Sono nate così nuove posizioni lavorative ed alcune di quelle già esistenti hanno incluso il tema nell’IA nelle competenze ricercate.

Secondo la rilevazione di Hays Italia, pur rappresentando al momento una quota contenuta, nel I quadrimestre 2024 la richiesta di figure specializzate in IA da parte delle aziende, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è quasi raddoppiata (+88%). Un dato che conferma come queste figure stiano diventando sempre più appetibili sul mercato e lo saranno sempre più in futuro. Molte aziende si sono già mosse per sfruttare l’IA nelle proprie organizzazioni: circa il 20% dei professionisti, infatti, afferma di utilizzare già tecnologie o strumenti di IA Generativa, soprattutto i giovani.

Solo quasi due aziende su dieci sono contrarie al suo impiego nel posto di lavoro, prevalentemente perché non ne comprendono i vantaggi o perché temono i rischi per la sicurezza, e una minima parte (6%) ha vietato l’uso dell’IA sul posto di lavoro. Ma le aziende devono anche considerare il potenziale impatto che l’IA ha sull’occupazione attuale.

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Su questo punto, la maggior parte delle imprese non ha ancora una strategia chiara (46%) o è in attesa di valutazioni prima di intraprendere azioni (38%). Solo pochissimi offrono ai dipendenti programmi di formazione per l’aggiornamento/riqualificazione delle proprie competenze (6%) o stanno informando i dipendenti sulla politica attuale e futura in materia (4%). Inoltre, ben sette imprese su dieci non dispongono ancora di una specifica policy interna in merito alla creazione di contenuti e materiali attraverso l’utilizzo di tecnologie di IA.

Ma se imprenditori e manager hanno una visione positiva e ottimista, cosa ne pensano i dipendenti? C’è ancora una certa diffidenza con il campione equamente diviso tra chi si ritiene preoccupato (47%) e chi invece non lo è per nulla (53%). Questo probabilmente perché per oltre un terzo dei dipendenti l’IA eliminerà più opportunità di lavoro di quante ne creerà.

Eppure, sembra non esserci un blocco totale, dato che la maggior parte dei dipendenti (76%) è pronta ad accettare la sfida di un eventuale cambiamento della professione o del loro ambito di specializzazione in seguito ai nuovi sviluppi dell’IA. Tra coloro che si dichiarano favorevoli all’implementazione di questa tecnologia, c’è chi ritiene che l’IA porterà come vantaggi un aumento della produttività ed efficienza (57%), alla riduzione del rischio di errore umano (42%) e a una migliorata creatività e generazione delle idee (29%). (Com/Red/ Dire) 04:05 20-06-24

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