Strage a Daraya, nella cittadina 440 morti

27\08\2012 – Damasco –  Il giorno dopo la strage che le truppe del regime avrebbero compiuto a Daraya, con una dichiarazione riferita dall’agenzia ufficiale siriana Sana, il presidente siriano Bashar el Assad ha nuovamente promesso di sventare ”a qualunque prezzo” il ”complotto” messo in atto contro la Siria ribadendo che il suo regime sconfiggerà “ad ogni costo” il “complotto” straniero ordito contro il suo Paese. Se verrà confermato, l’ultimo bilancio è il più tragico dall’inizio della rivolta. Secondo gli attivisti anti-regime del coordinamento dei comitati locali, è di 440 il bilancio dei morti del “massacro di Daraya”, città-satellite a maggioranza sunnita di 200mila abitanti, distrutta da bombardamenti aerei e colpi di artiglieria. L’attacco più crudele, in  precedenza, si era registrato il 12 luglio, con 287 morti stimati dagli attivisti, gran parte dei quali, 220, uccisi nella strage di Hama.  I Comitati hanno denunciato “esecuzioni sommarie con i cadaveri smembrati e dati alle fiamme”. Tra le vittime anche combattenti del Libero esercito siriano e moltissimi civili. Il massacro peggiore nella cittadina è avvenuto sabato nella moschea di Abu Suleiman al Dirani, dove sono state giustiziate 156 persone, tra cui nove donne e tre bambini.”Quello che sta accadendo ora colpisce non solo la Siria”, ha detto, “ma anche la regione di cui la Siria è la chiave di volta”. “La nostra nazione – ha aggiunto il presidente – è una delle forze fondamentali della regione e per questo viene presa di mira. Ma continuerà nella sua strategia di resistenza nonostante la cooperazione fra i Paesi occidentali e alcuni stati arabi affinché cambi la sua posizione”. Intanto, su tutto il territorio continua la strage di civili.

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