Gaza, bombardata scuola Onu: uccisi 23 palestinesi

Sembravano almeno 20 i palestinesi che si erano rifugiati in una scuola dell’Onu e che purtroppo sono stati uccisi questa mattina all’alba da un bombardamento israeliano, nel nord della Striscia di Gaza, ma il numero complessivo dei palestinesi rimasti uccisi a Jabalya è salito a 23, in base a quanto affermano fonti mediche locali secondo cui la grande maggioranza delle vittime sono donne e bambini che avevano trovato rifugio in una classe, invece i feriti sono stimati in diverse decine ed addirittura una parte di loro versa in gravi condizioni. Alcuni colpi di carro armato hanno infatti colpito in pieno le stanze di due classi della scuola dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, nel campo profughi di Jabaliya. Molti civili palestinesi si erano infatti rifugiati nell’edificio dopo essere stati avvertiti da Israele che il quartiere dove risiedevano sarebbe stato bombardato. scontri strisciaL’agenzia di stampa Maan riporta anche che sei membri dello stesso clan familiare sarebbero stati uccisi oggi da un colpo dell’artiglieria israeliana nel rione di Tufah, presso Gaza City e tre delle vittime sarebbero ancora bambini innocenti che stanno pagando con la vita le colpe degli adulti. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver colpito 80 obiettivi nella Striscia, tra cui 5 moschee “che erano usate per fini terroristici, come deposito di armi, sede di imbocchi di tunnel e posti di osservazione”. Il portavoce militare ha anche detto che dall’inizio delle ostilità sono stati lanciati da Gaza 2670 razzi verso Israele, un numero spropositato, aggiungendo che circa 280 sono caduti nel territorio della Striscia.  “Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, ora tocca alla politica decidere se andare avanti”, così parla una fonte militare di Israele nell’ennesimo giorno di guerra a Gaza, costato la vita ad almeno 100 persone. Un bilancio di sangue questo che si fa sempre più pesante: secondo l’Onu, sono almeno 200 i bambini palestinesi uccisi dall’inizio del conflitto e se l’Olp aprirà davvero a una tregua, è atteso l’esito del Gabinetto di sicurezza israeliano che si riunirà oggi.

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About the Author: Giulio Borbotti