Rosarno (RC), catturato latitante appartenente alla famiglia dei Pesce

10 marzo 2018, 15:00 – Alle prime ore della mattinata odierna, investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno catturato il latitante della ‘ndrangheta calabrese P.A., nato a Cinquefrondi (RC) il 14 aprile 1992, ricercato dal 4 aprile del 2017, allorquando si sottrasse all’esecuzione del Decreto di Fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Recherche” ed alla successiva Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 14.04.2017  dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di elementi di vertice, affiliati e prestanomi della potente cosca PESCE di Rosarno (RC), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante P.M., arrestato l’1 dicembre 2016 – aggravati dalla circostanza di aver agevolato un’organizzazione criminale aderente alla ‘ndrangheta – nonché di traffico e cessione di sostanze stupefecenti. Il latitante P.A., figlio del noto boss P.V. classe 1959, è stato scovato, sulla base di minuziose indagini, in un appartamento sito al primo piano del rione condominiale popolare “Oreste Marinelli” di Rosarno. Al momento dell’intervento da parte dei poliziotti, il ricercato non era armato e non ha apposto alcuna resistenza. A P.A. classe 1992 viene contestato il ruolo di direzione e capo del ramo della cosca PESCE che si riconosce nella figura del padre P.V. classe 1959, alias “U pacciu” (attualmente detenuto), con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere, degli obiettivi da perseguire, delle attività economiche da avviare ed attraverso cui riciclare il denaro e le altre utilità provento delle dette azioni delittuose. Assieme al fratello S. classe 1989, impartiva ordini e direttive alla cosca, facendo leva proprio sullo spessore criminale del padre, riconosciuto dagli altri esponenti di vertice della cosca quali P.M. e P.A. cl. 1982, con i quali trattava la ripartizione delle zone d’influenza e dei proventi del mercato del trasporto merci su gomma per conto terzi. Infatti, il menzionato P.V. è stato condannato, in via definitiva, a 16 anni di reclusione nell’ambito del processo All Inside, quale esponente apicale dell’omonima cosca, nonché a cinque anni di reclusione, in primo grado, nell’ambito dell’operazione Reale 6 per il reato di scambio elettorale politico-mafioso. L’indagine “Recherche” ha messo in evidenza l’attualità del potere criminale assunto dai fratelli S. (attualmente detenuto) e A. cl. 1992, il cui carisma e potere intimidatorio induceva alcuni trasportatori della zona di Rosarno a cedere a soggetti di loro fiducia alcuni servizi di trasporto di merci su gomma (prodotti agrumicoli, kiwi ed altro), facendo prevalere il criterio dell’influenza sulla parte del territorio in cui avevano sede le aziende di settore, ricadenti sotto il loro controllo criminale già esercitato dal padre V. Complessivamente, l’indagine “Recherche” ha fatto luce sul monopolio della cosca PESCE nell’esercizio del trasporto delle merci su gomma nel territorio di Rosarno e zone limitrofe.

08:56 – All’alba di oggi, a Rosarno, nel cuore della Piana di Gioia Tauro, la Polizia Stato di Reggio Calabria, ad esito di indagini coordinate dalla DDA di Reggio Calabria, ha catturato il latitante P.A. classe 1992, appartenente all’omonima potente cosca della  ‘Ndrangheta calabrese, ricercato da un anno per associazione mafiosa. Il latitante é stato localizzato dai poliziotti della Squadra Mobile reggina e dai colleghi del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, in un appartamento del centro abitato di Rosarno.  Si era sottratto alla cattura nell’ambito dell’operazione Recherche della primavera dello scorso anno, con la quale furono arrestati  dalla Polizia di Stato, su ordine della DDA di Reggio Calabria diversi esponenti della cosca Pesce. P.A. gestiva, con  metodologia mafiosa, assieme ad altri esponenti di spicco della cosca Pesce, il trasporto su gomma dei prodotti agrumicoli dalla Piana  di Gioia Tauro verso altre regioni d’Italia. (immagini di repertorio)

comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria

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