Nel 2011 Pil italiano più 1%, male soprattutto per la situazione del Sud

Dopo l’uscita dei poco incoraggianti dati Istat dei giorni scorsi, anche quelli del Fondo Monetario non sono dei più rosei per il Bel Paese. Il Fondo ha stimato che l’Italia crescerà nel 2011 dell’1% e del 3% nel 2012. Rispetto alle stime di ottobre quindi rimane invariato il tasso di crescita del 2011, ma si abbassa dell’0,1% quello in stima del 2012. Queste cifre di certo non sono benauguranti per la nostra economia, ormai in stagnazione da diversi anni, inchiodata ad una crescita variabile tra lo 0% e l’1%. Bisogna però annotare che l’export internazionale italiano sta tenendo botta con la concorrenza straniera, e questo è di buon auspicio per un‘eventuale crescita superiore alle aspettative. Dati Confindustria alla mano, dal picco più basso del maggio 2009 ad oggi abbiamo avuto una crescita del 26%. Il meno 41% dei mesi bui della crisi sembra essere definitivamente alle spalle, tanto che l’associazione degli industriali si è spinta in avanti, dichiarando che la crisi acuta ormai è alle spalle. La ripresa definitiva tuttavia è ancora lontana, infatti la crescita sì è costante, ma bisognerà superare questo biennio che ci attende per tornare ai livelli di produttività del 2007. La situazione drammatica del blocco e del crollo dei consumi delle famiglie italiane sembra essere leggermente migliorata. La domanda resta piuttosto debole ancora, ma almeno non sarà delineata da un segno negativo. Le stime infatti parlano di una crescita dei consumi pari a circa +0,4 nel 2011.

In particolare il più 1% stride con gli ottimi dati riguardanti la Germania +3,6%, il +1,5% della Francia, e in particolare il + 1,7% dell’Eurozona. La crescita dunque rimane al di sotto delle aspettative di qualche decimale, e soprattutto il rallentamento si è verificato nell’ultimo trimestre dello scorso anno, l’aumento è stato minimo e pari appena allo 0,1% contro il +0,3% del trimestre precedente. Nello stesso periodo l’Eurozona è cresciuta dello 0,3% e l’intera Ue dello 0,2%. Persino la Spagna ha fatto meglio dell’Italia, con un +0,2%. Risultati non esaltanti ma comunque superiori a quelli italiani. Peggio di noi si sono comportati Grecia (-1,4%), Portogallo (-0,3%) e Regno Unito (-0,5%), anche in questo caso a causa soprattutto del maltempo.

La maglia nera per lo sviluppo va alle regioni del sud, con una crescita a volte davvero imbarazzante, e con nessuna prospettiva pronta, in questi tempi di riforma federalistica. Il Ministro Tremonti da Bruxelles dice: «Siamo contenti, ma vogliamo e dobbiamo fare di più. Ad aprile presenteremo il piano per la crescita, tenendo conto che il problema dell’Italia è quello del Sud. Più cresci e meglio è. E noi contiamo di raggiungere obiettivi più ambiziosi».

Salvatore Borruto

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