Qualche malumore in casa del PD

Bersani è stato a Napoli dove ha inaugurato un corso destinato a formare la giovane classe dirigente del PD. I “ricostruttori”, così chiamati anche dal segretario della sinistra avranno il dovere di far rinascere il paese dalle macerie lasciate dall’attuale governo, partendo proprio dal Sud  Italia. Mentre  a Napoli veniva lanciato questo corso della durata di una anno, con lo scopo di iniziare a programmare il futuro del Partito Democratico e dei suoi dirigenti, a  Firenze si teneva invece un congresso con che aveva l’obiettivo di rottamare il PD. Promotore di questa assemblea è stato il sindaco fiorentino Renzi , esponente di una corrente riformista all’interno del partito comandato da Bersani e dalla Bindi. E’ lampante la contraddizione, da un lato il segretario generale che a Napoli si affanna per creare la nuova classe dirigente del partito  e  a Firenze, uno dei più apprezzati esponenti dello stesso partito che invece riunisce per “rottamarlo”. Sorge spontanea la domanda. Come si possono avere idee totalmente opposte all’interno di una stessa forza politica che  attualmente non perde occasione per chiedere le dimissioni del governo, per poter essa stessa governare. Sicuramente Matteo Renzi rappresenta un nuovo modo di fare politica e forse per questo motivo non è molto apprezzato dai vecchi gerarchi di partito. Il sindaco fiorentino è molto poco pragmatico e tende a semplificare per ottenere fatti e non chiacchiere o compromessi. Altri esponenti tendono a minimizzare quanto sta avvenendo in casa PD, facendo giustamente notare che  da sempre i giovani tendono a d essere esuberanti ed innovatori. L’impressione che ne emerge è quella di un partito che viaggia con velocità diverse ad obiettivi diversi.

FMP

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.