Reggina, è notte fonda. Al Granillo il Padova cala il poker

Reggina-Padova 1-4

Reggina (3-5-2): Marino P.; Freddi, Cosenza, Marino A.; D’Alessandro, De Rose (15’st Montiel), Rizzo (27’st Ragusa), Rizzato, Viola N.; Campagnacci (34’st Viola A. ), Ceravolo. A disposizione: Kovacsik, Angella, Castiglia, Colombo. All. Gregucci.

Padova (4-3-3): Pelizzoli; Donati, Trevisan, Legati, Renzetti; Cuffa (38’st Osuji),  Marcolini, Jidayi; Dramè (19’st Lazarevic), Hallenius (38’st Cutolo), Ruopolo. A disposizione: Perin, Franco, Portin, Cutolo, Schiavi, Osuji, Lazarevic. All. Dal Canto.

Marcatori: 27’pt Ruopolo, 44’pt Cuffa, 47’pt Viola N., 26’st Ruopolo, 36’st Hallenius

Arbitro: Candussio di Cervignano del Friuli

Note- Spettatori: 3000 circa Ammoniti: D’Alessandro, Cosenza, Drame, Freddi, Montiel, Angoli: 6-4; Recupero 2’pt e 3’st

La più brutta Reggina della stagione, viene surclassata dal Padova. Amaranto in balia degli avversari, complice anche un’altra serata no per l’estremo difensore, Pietro Marino. Squadra disorganizzata, troppa distanza tra i reparti, ed idee di gioco praticamente assenti, con la difesa che sistematicamente quando attaccata è andata in apprensione.

Gregucci propone un 3-5-2, con De Rose e Rizzo in mediana, ed alle loro spalle Nicolas Viola. In avanti Campagnacci e Ceravolo. Pesanti le assenze di Emerson e Bonazzoli, con la “chioccia” Rizzato, che in questa partita oltre ad avere la fascia di capitano, fa registrare la sua centesima presenza in amaranto. Dall’altra parte il Padova risponde con il consueto 4-3-3 con l’esclusione a sorpresa dal primo minuto di Schiavi e Cutolo. Patavini che ad inizio gara collezionano due angoli senza esito, mentre Campagnacci, prova a dare brio alla manovra reggina, ma viene fermato per due volte (forse fallosamente) al limite dell’area da Legati. Al 5’ la prima occasione del match, con Rizzato che crossa basso, e per poco non trova il tocco vincente di Campagnacci. Risponde il Padova al 16’, con il cross dalla destra di Donati, rimpallato in area, e che finisce tra le braccia di P. Marino. Ancora Reggina pericolosa al 21’. Dopo un bel recupero in mediana, N. Viola lancia Campagnacci, il quale rimette in mezzo un cross basso, nella zona però di nessuno. Due minuti più tardi, dopo un corner battuto dagli ospiti, De Rose imposta un contropiede 3 contro 3 che porterà al tiro Campagnacci. Palla fuori, per quello che è il primo tiro verso lo specchio degli amaranto nel match.

Cercano subito i passaggi in verticale gli amaranto, ma il Padova non trema più di tanto. È P. Marino che invece al 27’ valuta malissimo un cross proveniente dalla sinistra ed apparente innocuo, che lo scavalca e trova puntuale Ruopolo che insacca per il più facile dei gol. Doccia fredda per la Reggina, che accusa psicologicamente il colpo, e si eclissa dal match. Velleitaria la conclusione di D’Alessandro al 31’: tiro debole che si spenge sul fondo. In precedenza l’arbitro aveva fermato per un paio di minuti la gara per lo scoppio di petardi, provenienti dalla Curva dei sostenitori della Reggina.

Arriviamo al 41’ quando Dramè è libero di calciare dal limite dell’area piccola, ma stavolta P. Marino è bravo a deviare in corner. Nell’occasione svista madornale di arbitro e guardialinee, che assegnano una rimessa dal fondo. Al 44’ il Padova raddoppia. Corner di Marcolini, sponda di Legati, e Cuffa dal cuore dell’area piccola, insacca. Anche in questa circostanza evidenti le colpe del portiere amaranto. Al secondo ed ultimo minuto di recupero, la Reggina riapre l’incontro, con un bellissimo calcio di punizione di N. Viola, che riaccende le speranze reggine.

I primi 10’ della ripresa, sono di marca amaranto, ma solo una è la conclusione verso la porta. Al 5’ è infatti Campagnacci che dopo la sponda di Ceravolo, impegna Pelizzoli, che manda in angolo. Attivissimo D’Alessandro, che salta spesso l’uomo, ma i suoi cross non trovano nessun compagno in area.  Il Padova allora riprende fiducia, ed all’11’ Dramè calcia alto. Al 15’ allo stesso Dramè già ammonito, non viene sanzionato il secondo cartellino giallo, per un brutto fallo a centrocampo. Protesta il pubblico. Tre minuti dopo è Hallenius che si divora il gol dell’1-3, dopo una bella percussione sull’out di destra, con i difensori amaranto immobili. È il preludio al gol, che arriva puntuale al 25’, con una invenzione di Ruopolo, che con un destro a giro supera ancora P. Marino.

Reggina che esce totalmente dal gioco, e Padova che va ancora in rete con il sinistro di Hallenius che “buca” P. Marino, ed in precedenza tunnel ai danni di Freddi. Il pubblico contesta, i giocatori sembrano spaesati in campo. Dov’è finito lo smalto di una squadra capace di battere Livorno e Brescia, di impensierire la Sampdoria, e che fino a qualche settimana fa era tra le squadre d’elite della cadetteria? Un punto è chiaro sicuramente: manca un portiere d’esperienza (e dispiace dirlo perché P. Marino è un reggino purosangue al quale si dovrebbe augurare sempre il meglio), e manca un trequartista che abbia l’estro e la fantasia, che accendano la manovra negli ultimi 25 metri (Sarno potrebbe rispondere a questi requisiti, non appena si riprenderà dall’infortunio).

Fabrizio Cantarella

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