Novara-Reggina 1-0: una sconfitta immeritata che complica la classifica

Di Micheledi F.C.: dal 1996 non perdeva una partita mr. Gagliardi e a Novara, 18 anni dopo, arriva la prima sconfitta del duo Gagliardi-Zanin e la prima sconfitta del 2014 per la compagine amaranto. Una partita strana dove la squadra che perde è quella che determina, nel bene e nel male, l’esito della gara. Gravissimo errore di tutto il reparto difensivo (specie di Adejo), che lascia totalmente solo al centro dell’area uno come Sansovini che, su sponda aerea dell’eterno Rubino, realizza da pochi metri il gol vittoria dei piemontesi. Altrettanto grave l’errore di Maicon che, sullo 0-0, lanciato in contropiede, a pochi passi dalla porta novarese, invece di tirare a colpo sicuro, appoggia al -colpevolmente inoffside– Di Michele che da 2 metri insacca inutilmente. Due episodi chiave dell’incontro, confezionati totalmente dai giocatori amaranto. La Reggina però, nell’arco dei 90 minuti, non demerita anzi, alla fine il pari sarebbe stato il risultato più giusto, anche perché il Novara, dalla mezz’ora del 2 tempo, è completamente sparito dal campo, permettendo ai nostri di schierare tutto l’arsenale per l’arrembaggio finale (Di Michele, Gerardi, Dumitru, Sbaffo e Fishnaller, tutti contemporaneamente in campo!). La Reggina era riuscita persino ad andare in gol a pochi minuti dalla fine ma il gol è risultato essere viziato da un fuorigioco millimetrico del capitano. Poche cose da ridire agli amaranto, solita grinta e grande cuore, unica pecca l’ennesima prova inconcludente di Di Michele che, a questo punto, è chiaro che non riesce a dare più l’apporto necessario all’attacco amaranto e, se si vuole continuare con questo (ottimo) schieramento che col suo 4-5-1 esalta meglio le doti della rosa, OBBLIGATORIAMENTE il capitano amaranto non deve rientrare nell’11 titolare. Purtroppo questo è un risultato troppo negativo tant’è che, finisse oggi il campionato, la Reggina, con questa classifica sarebbe retrocessa senza neanche passare dai play-out. Occorre fare, pertanto, l’ennesima scelta coraggiosa perché delle 8 partite casalinghe rimaste, per aspirare ad una salvezza, la Reggina deve vincerne almeno 5 o 6 e non si deve guardare in faccia nessuno, neanche il nostro (comunque grande) capitano.

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano