Fine del Nazareno?

renzi1-e1414193247908berlusconiSi è già detto che la questione Colle ha messo in evidenza le forte contraddizioni e gli errori interni al centrodestra. E si è già detto anche che, inevitabilmente, ci sarebbero state delle conseguenze e che queste conseguenze avrebbero colpito in primo luogo Forza Italia. La dura contrapposizione interna tra Fitto e Berlusconi – con il primo che, constatato il fallimento politico, ha chiesto le dimissioni dei vertici, e il secondo che è stato messo nelle condizioni di rifiutare le dimissione che sono state effettivamente presentate dal gruppo dirigente che ha preso parte al comitato di presidenza del partito, convocato in forma ristretta – non sta offrendo una buona visione del partito dei moderati e ne compromette duramente la salute.

Giovanni_Toti_2boschiTra gli oggetti del contendere anche e soprattutto il Patto del Nazareno, la cui stipulazione, a detta di Fitto, si è rivelata fallimentare per Forza Italia, condizionandone negativamente linea politica e consensi. E proprio quel patto, adesso, potrebbe essere messo in discussione. Lo lasciano intendere sia il consigliere politico dell’ex cavaliere, Giovanni Toti, sia il vicesegretario del Partito democratico, Debora Serracchiani. Il primo considera, ormai, rotto il Patto, la seconda – con la consueta arroganza dem, che tuttavia non coglie più di sorpresa – ritiene che, stando così le cose, la strada delle riforme sarà più semplice. Dello stesso avviso è il Ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che, a differenza dei colleghi di partito, fa ricorso a toni più concilianti ma pur sempre risolutivi: “andiamo avanti sulle riforme”, “se ci ripensano, siamo qui”. Insomma in casa dem si è decisi nel continuare l’esperienza di Governo nonostante i contrasti con Forza Italia, facendo leva sull’ampia maggioranza alla Camera.

governoSarebbe bene, tuttavia, che qualcuno ricordasse all’attuale esecutivo a trazione pd, con ncd come ruota di scorta, che molto spesso il Governo ha rischiato parecchio alle votazioni e che, con buona pace dei detrattori di Silvio Berlusconi, più che andare avanti con ampie maggioranze si sta andando avanti a colpi di questioni di fiducia.  E proprio Maria Elena Boschi rischia di essere ricordata come il “Ministro delle Questioni di Fiducia”. Per non dimenticare, poi, il rischio di incappare nel dissenso della minoranza interna che ha già dimostrato di essere perfettamente in grado di assumere in Parlamento posizioni diverse rispetto a quelle della maggioranza renziana. Dietro l’angolo, infatti, c’è già la legge elettorale, altra questione che ha generato malumori non solo con il centrodestra ma anche con la stessa minoranza. Insomma, sarebbe opportuno che la compagine governativa e la dirigenza pd si mettessero una mano sulla coscienza e valutassero con meno superficialità il momento attuale, perché certi atteggiamenti, alla lunga, potrebbero riservare amare sorprese. L’ex cav, tanto per essere chiari, non è ancora scomparso, nonostante le divisioni interne a Forza Italia.

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About the Author: Luigi Iacopino