Sanità in Calabria, i concorsi di oggi frutto dei sacrifici di ieri

sanitàEra il 2010 quando il Presidente dell’epoca Giuseppe Scopelliti presentò a tutti i calabresi il piano di rientro dal deficit sanitario. Il Governo infatti aveva deciso nel 2009 di commissariare la Calabria e, per superare questa fase, i calabresi avrebbero dovuto fare pesanti sacrifici per for tornare i conti a posto. Toccò appunto a Scopelliti, obbligato a far rispettare quel piano, illustrarlo ai cittadini. Piano che prevedeva chiusura di ospedali, trasformazione di strutture in case della salute, il blocco delle assunzioni e turnover fermo. In pratica l’amministrazione regionale doveva porre fine a sprechi del passato e, conseguentemente, i calabresi avrebbero dovuto stringere la cinghia. Oggi apprendiamo che il Presidente Oliverio ha deciso di bandire i concorsi.  Finalmente si direbbe. Le urgenze sono tante e gli ospedali scoppiano. Avrebbe però potuto quanto meno ricordare che la vecchia Giunta regionale ha avuto il merito, finite le vacche grasse, di far quadrare i conti. E solo per questo Oliverio ha potuto gridare urbi et orbi che vuole assumere oltre 100 unità negli ospedali calabresi.Nessuno tutto ciò lo ha ricordato, ma lo facciamo noi. Quanto meno per raccontare che i sacrifici di ieri valgono i concorsi di oggi.


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