Bambù-M, l’arte del riciclo diventa musica

Il workshop organizzato nell’ambito del progetto “L’orto incolto” all’interno del parco Ecolandia, ha illustrato come produrre strumenti musicali con materiali riciclati

Celebre-CasileIl parco Ecolandia, in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria, ha ospitato, il workshop Bambù-m, finalizzato alla costruzione di strumenti musicali con materiali di riciclo ovvero al riciclo dei suoni per l’orto. Il laboratorio è stato condotto dall’ingegnere, Eugenio Celebre insieme all’architetto, Fabio Casile del Laboratorio di Restyle-officine del riuso. La giornata di approfondimento laboratoriale, ha riguardato la realizzazione di strumenti musicali con materiali naturali, di riciclo o di riuso quale pratica che parte da lontano, dall’Africa dove la musica da sempre scorre assieme alla vita, dove ancora oggi sono presenti un’enorme varietà di popoli, con storie, lingue e culture diverse che si esprimono con proprie caratteristiche musicali. Workshop “Bambù-m”, è una iniziativa nata nell’ambito de “L’orto incolto, il giardino produttivo negli spazi residuali”, inserito all’interno del progetto “L’Orto di Calipso – Il Giardino Mediterraneo tra arte, leggende, mitologia” (progetti culturali innovativi – P.I.S.U. Città di Reggio Calabria – POR CALABRIA FESR 2007/2013 ASSE VIII CITTÀ”, partenariato di progetto Accademia di Belle Arti, Conservatorio di Musica F. Cilea, Ecolandia scrl, Sudarch srl). Fabio Casile ha illustrato, tra gli altri, l’Arghoul, strumento tipico della musica popolare rurale africana, senza dubbio lo strumento a fiato più antico del panorama musicale d’Egitto, che bene si presta ad essere riprodotto con materiali esausti. Esso, si compone di due canne, legate fra loro o incollate o attaccate con la cera, munite di ancia, delle quali una può produrre una sola nota, e quindi fa da basso continuo, mentre l’altra è provvista di 7 fori che permettono la produzione della melodia. Suoni della natura, suoni della città, suoni del riciclo si sposano con la filosofia Zen di John Cage. Eugenio Celebre racconta come Cage rompe con il passato, o perlomeno ne dà la sensazione, perché scuote le fondamenta del suono inteso come elemento a sé stante. Infatti, per Cage non c’è il suono a sé stante, il suono che si distingua dal rumore, il suono a cui arrivare con una strategia di scelta, di composizione, di procedimento estetico; l’opera di Cage verte sull’accettazione dei suoni per quello che sono. Non c’è distinzione tra rumore e suono. L’impresa di Cage parte dall’estrema alienazione del suono e quindi del suo riciclo, la sua utopia tende a mostrare il silenzio come punto di arrivo di un musicista per la composizione, l’esecuzione e l’ascolto. Il workshop, infine, ha definito i dispositivi sonori da inserire ne “L’orto incolto” del Parco Ecolandia, come ha spiegato Santo Marra promotore dell’iniziativa: “Il bergamotteto realizzato al Parco Ecolandia diventerà una installazione agro artistica grazie all’inserimento di dispositivi sonori che saranno realizzati con materiali di riciclo e a dispositivi multimediali che interagiranno con i visitatori per riprodurre un mix di suoni riciclati dalla natura e dalla quotidianità”.

Comunicato stampa

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