Storia di una fine annunciata

Lillio Foti AmChe la Reggina potesse fare davvero questa fine forse non se lo aspettava nessuno. Eppure erano mesi che in tanti si cercava di allertare la cittadinanza e le istituzioni, ma i vari appelli (un esempio le donne di Reggio Futura derise anche da alcuni media per l’interesse dimostrato) spesso venivano visti come un modo per poter apparire. Purtroppo invece la triste verità è quella che ha visto la squadra amaranto non riuscire ad iscriversi al prossimo campionato e quindi adesso probabilmente fallire. Indubbiamente la crisi economica globale ha fatto un’altra vittima oltre ad altre illustri sorelle che militavano anche nella massima serie. Indubbiamente errori nella gestione ne sono stati fatti e molti oggi vi fanno riferimento ma per poterne parlare con cognizione di causa si dovrebbero avere i libri contabili della Reggina Calcio e capire (prima di parlare) dove e come Foti e soci avrebbero sbagliato per poter eventualmente ipotizzare altri scenari o avanzare soluzioni. Il comportamento che ha lasciato basita la popolazione e adesso è motivo di aspri confronti suoi social è la quasi totale indifferenza delle istituzioni nel vedere affondare la società amaranto. Comune, Provincia e Regione non si sono battuti molto per evitare che la massima espressione sportiva della città fallisse. C’erano e ci sono dei debiti ma non ci si aspettava che li pagassero gli enti, ci si aspettava che i vertici degli stessi tentassero di convogliare interessi degli imprenditori locali in una cordata che potesse salvare uno dei football club più antico ed importante del meridione. Nulla di tutto questo; eppure esempi recenti ed illustri ve ne sono stati, Parma primo fra tutti, dove il sindaco, il pentastellato Pizzarotti, si è pubblicamente esposto per tentare di trovare una soluzione, rendendo noti alla stampa gli incontri e le persone che stava interessando. Qui a Reggio invece, se incontri vi sono stati, sono avvenuti nei salotti bene della città e tenendo stranamente all’oscuro di tutto i tifosi. Se si volesse essere un po’ mal pensanti, si potrebbe credere che ci sia un qualcosa di premeditato per agevolare una manovra “sportiva” di cui già in città si chiacchiera molto. Ci saremmo aspettati di conoscere quali imprenditori avessero convocato i vari Mario Oliverio (troppo preso dalla nomina della nuova giunta), Giuseppe Raffa (pare attenda immobile l’inevitabile fine dell’ente) e Giuseppe Falcomatà (felicemente in viaggio di nozze) per discutere di eventuali aiuti e subentri al club di Lillo Foti. Unico che si era avvicinato, l’australiano Scali, sembra si sia ritirato perché, seppur non ancora avesse formulato un piano di salvataggio ufficiale, qualcuno ha fatto circolare strani e faziosi pettegolezzi sul suo conto, facendolo così fugguire a gambe levate. Qui Reggio Calabria dovrebbe finalmente capire chi sono i veri ” nemici” della città… Qualcuno potrebbe dire che siamo faziosi ma noi ricordiamo più annate in cui Giuseppe Scopelliti si adoperò per salvare la Viola dal fallimento.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.