Renzi promette meno tasse ma ne arriva una nuova: quella sul condizionatore

Il Premier Renzi annuncia alleggerimenti del carico fiscale per i prossimi anni ma, intanto, sulla testa dei cittadini italiani rischia di abbattersi la mannaia di nuove imposizioni. Si tratta, in questo caso, di quella che può essere definita “tassa sul condizionatore”. Sul tema si è espressa Federconsumatori che, attraverso un comunicato stampa odierno, ha sottolineato come “l’esigenza di introdurre tale tassa deriva dalla necessità per l’Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea” che “ha il nobile scopo di tutelare l’ecosistema limitando l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera”.

Tutto questo, però, rischia di abbattersi sulla spalle dei cittadini che, “già vessati da una situazione di grave difficoltà economica”, in barba alle (decantate) prospettive dell’attuale esecutivo, saranno obbligati a far fronte a nuove tasse. V’è anche da sottolineare, a onore del vero, che – volontà future a parte – già da diversi mesi l’ex sindaco di Firenze, oggi alla guida del Paese, non perde occasione di affermare che il suo Governo ha già fatto qualcosa sul fronte della riduzione del carico fiscale. Questa ulteriore tassa, che va a colpire l’aria condizionata, unita all’altrettanto inammissibile Imu agricola, smentisce nei fatti ciò che si annuncia a parole.

Il problema, nel caso di questa nuova tassa, nasce dal fatto che la “la direttiva in questione paragona i condizionatori agli impianti di riscaldamento, obbligando i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli ogni 4 anni dei condizionatori stessi”. Tutto questo, non solo si traduce in una potenziale spesa di 180 – 220 euro a famiglia (sino a 300 se i condizionatori in casa sono più di uno), ma anche nella eventuale imposizione di multe che vanno dai 500 ai 3 mila euro per il proprietario dei condizionatori. Nello specifico va, comunque, ricordato che l’obbligato di possedere il libretto per il condizionatore è già in vigore dal 2014 e che la norma suddetta vale solo per condizionatori con potenza maggiore o uguale a 12 kw.

federconsumatoriIn conclusione, non possiamo che fare nostre le considerazioni della Federazione nazionale di consumatori e utenti, la quale evidenzia come “sarebbe stato opportuno stanziare incentivi per l’acquisto di condizionatori a basso impatto energetico e per la rottamazione di quelli che consumano di più”, piuttosto che “tassare ulteriormente le tasche già vuote dei cittadini”. “In questo modo – conclude il comunicato – i benefici per l’ambiente sarebbero stati salvi e anche le tasche dei cittadini che non si possono permettere tali aggravi”, considerando inoltre che “tale operazione avrebbe dato un buon impulso al mercato, quanto mai necessario in questo momento di crisi”.

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About the Author: Luigi Iacopino