Trump non molla la presa sulla chiusura delle frontiere

USA 19:00 – Il Presidente Donald Trump non molla la “presa” in merito alla questione confini e immigrazione, come ci rammente RaiNews. In un Tweet ribadisce la sua convinzione e la sua sicurezza sulle decisioni prese in merito di bloccare, almeno per 120 giorni, l’ingresso di immigrati da 7 paesi musulmani nonostante le proteste e ricorsi legali. In queste ore fra le varie “osservazioni” è arrivata anche la replica dell’Onu: l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e l’Alto commissariato Onu per i rifugiati hanno chiesto agli Usa di rispettare “la lunga tradizione di proteggere coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni”. La risposta diTrump non si fa attendere ed in un tweet replica : “Il nostro Paese ha bisogno di confini forti e controlli estremi, ADESSO. Guardate cosa sta succedendo in tutta Europa e, anche, nel mondo, un caos orribile!”.Verrebbe da dire <<A buon intenditor….>>.  Nella telefonata fatta da Trump a Putin si è discusso della lotta comune all’Isis, crisi ucraina e ripresa delle relazioni, anche economiche, “da pari a pari”. Di contro il presidente francese Francois Hollande ha fatto la cosiddetta “morale” al presidente USA ricordando “il rispetto dei principi della democrazia, in particolare l’accoglienza dei rifugiati”, le “conseguenze economiche e politiche del protezionismo”, la necessita’ di una soluzione sulla Siria “sotto l’egida dell’Onu” e della “piena attuazione degli accordi di Minsk” per poter togliere le sanzioni alla Russia. Prese di posizione praticamente identiche da parte dei paesi europei fra cui il nostro, dove Gentiloni, anche lui con un tweet, “L’Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell’Europa”. Fra le ultime notizie sulle prese di posizione interne agli USA possiamo vedere come Ann donnelly, giudice federale di New York, ha emesso un’ordinanza di emergenza che temporaneamente impedisce agli Stati Uniti di espellere i rifugiati che provengono dai sette paesi a maggioranza islamica soggetti all’ordine esecutivo emanato dal presidente. In merito al “caos” che, secondo i denigratori della decisione, era apparso in tutti gli aeroporti arriva una smentita dalla Casa Bianca : “Non è caos”, ha detto alla Nbc il capo dello staff Reince Priebus, aggiungendo che ieri 325 mila viaggiatori sono entrati negli Usa e solo 109 sono stati fermati. “Gran parte di loro sono usciti. Abbiamo ancora una ventina di persone che restano detenute”, ha sostenuto, prevedendo che saranno presto rilasciate se sono in regola. Si potrebbe pensare che contro le decisioni prese dal nuovo esecutivo americano ci sia una vera e propria “guerra di disinformazione”.

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About the Author: Carlo Viscardi