Scoperta la molecola contro l’invecchiamento delle cellule da un gruppo di ricercatori italiani

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

27 febbraio 2017 – Per la prima volta un gruppo di ricercatori dell’Istituto Firc (Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) di oncologia molecolare (Ifom) di Milano ha individuato una classe molecolare in grado di inibire i segnali che portano al decadimento cellulare. In particolare hanno trovato un modo per impedire il deterioramento dei telomeri, cioè le sequenze di Dna poste all’estremità dei cromosomi che hanno la funzione di mantenere integro il genoma contenuto nei cromosomi stessi. Per ottenere questo risultato sono partiti dal rapporto che intercorre tra queste sequenze e la classe di Rna – una molecola polimerica implicata in vari ruoli biologici di codifica, decodifica, regolazione ed espressione dei geni – degli Ddrna (Dna Damage Response Rna). Secondo i ricercatori questi ultimi svolgerebbero il ruolo di guardiani del Dna facendo scattare l’allarme a tutela dell’integrità del genoma ogni volta che rilevano un danno. Con questa analisi, come si legge su skytg24.it, si è ottenuta una comprensione più avanzata di come avviene la segnalazione all’interno della cellula sulla presenza di telomeri danneggiati e di conseguenza si è giunti alla conclusione che, nel processo d’invecchiamento fisiologico o in sindromi in cui i telomeri sono disfunzionali, la cellula comincia il processo di senescenza a causa dell’allarme molecolare attivato sui telomeri dai Ddrna. Partendo da questa convinzione il gruppo di ricercatori ha trovato il modo di “spegnere” questi allarmi molecolari sviluppando una nuova batteria di molecole dette antisenso, complementari agli Rna che si formano all’estremità dei cromosomi. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, apre nuove frontiere nel trattamento dell’invecchiamento cellulare in alcune patologie telomeriche che comprendono l’aterosclerosi, il diabete, la cataratta, l’osteoporosi, la cirrosi epatica, la fibrosi polmonare, l’artrite, o in malattie rare come la progeria caratterizzata da invecchiamento precoce.

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About the Author: Katia Germanò