Lingotto, il PD ritrova coesione interna ma è scontro sulle alleanze

“Nelle scorse settimane qualcuno ha cercato di distruggere il Pd perché c’è stato un momento di debolezza innanzitutto mia”. Queste la frase più significate (riportata da tutti i media) pronunciata dall’ex-premier Matteo Renzi a Torino, durante l’ultimo giorno del congresso al Lingotto. Il Partito Democratico, dopo la scissione Dem, davanti a circa 5000 persone, cerca di “limitare i danni” e decide di ricompattarsi in vista delle prossime primarie. Sul palco si sono susseguiti l’eurodeputata Cecile Kyenge, il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, il deputato Matteo Richetti, l’ex sindaco di Torino ed segretario Ds, Piero Fassino, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e il sottosegretario Tommaso Nannicini. Renzi ha augurato persino il “buon lavoro” ai suoi rivali interni Emiliano e Orlando, perchè ci si confronti al netto di polemiche sterili. Importante la presenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ha dato tranquillità all’ambiente “piddino”. Anche se tutto sembra sistemato il “bubbone” per i democratici si ripresenterà nel momento in cui si dovranno scegliere le allenaze politiche, le due anime che al momento convivono nello stesso spazio PD, quella moderata e quella che avrebbe voluto seguire i dem anche solo ideologicamente, si troveranno nuovamente in contrasto.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.