Città Metropolitana, Bova: riflessione sulla sanità in particolare sull’Unità Operativa Complessa di Ortopedia del Tiberio Evoli di Melito P.S

“L’esclusivo interesse dei Pazienti dovrebbe essere l’obiettivo primario di tutti i soggetti coinvolti nella gestione della sanità pubblica, ognuno per la parte che gli compete”. Sono le parole di Filippo Bova, Consigliere delegato alla sanità della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il consigliere opera una seria riflessione sulla sanità soffermandosi in particolare sull’Unità Operativa Complessa di Ortopedia del Tiberio Evoli di Melito P.S. la cui esistenza, pur prevista dall’atto aziendale, mal si concilia con le caratteristiche del nosocomio e, soprattutto, con l’attuale organico che risulta nettamente insufficiente rispetto alla domanda di prestazioni. “Una crisi profonda quella che sta vivendo la sanità all’interno del territorio Metropolitano di Reggio Calabria – afferma il Delegato del Sindaco Giuseppe Falcomatà – ciò impone una attenta meditazione per la ricerca di soluzioni immediate da parte di tutti i soggetti istituzionali deputati alla gestione della stessa. Il conflitto di competenze tra il Presidente della Giunta Regionale ed il Commissario per il piano di rientro in materia sanitaria non ha prodotto le risposte attese non rispettando, di fatto, i LEA (livelli essenziali di assistenza), inviolabile  diritto dei cittadini metropolitani. Non si conosce l’entità dei debiti accumulati negli anni dall’Azienda Territoriale né si conoscono i tempi di attuazione dell’Atto Aziendale territoriale da poco approvato. Ritengo che sia compito precipuo della politica quello di elaborare una strategia organizzativa sulla base della conoscenza di tutti i dati analitici provenienti dallo studio del territorio e della disponibilità economica. Tornando all’Unità di Melito dobbiamo rilevare che l’impossibilità di garantire la gestione di casi clinici complessi, con le possibili complicanze connesse,  ed  i  turni di pronta disponibilità per carenza di personale, hanno determinato il trasferimento di pazienti presso l’ospedale Spoke di Locri o l’HUB di Reggio Calabria. Il Consiglio Metropolitano, che rappresenta 97 Comuni del territorio, si propone come luogo di confronto, mediazione e soluzione di problemi sanitari, attraverso la promozione di tavoli tecnici ai quali invitare tutti gli attori istituzionali della sanità reggina. Solo così – conclude Bova – la politica potrà riappropriarsi di una delle sue funzioni fondamentali, ultimamente spesso delegata ad altri rispettabilissimi Palazzi”.

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