Coronavirus. Psicologi a istituzioni: creare osservatori su vulnerabilità

Aip: Per ridurre in fase 2 incertezza sociale ed elaborare trauma

(DIRE) Roma, 4 Mag. – Ridurre l’incertezza sociale, mediante un’efficace comunicazione istituzionale, e consentire l’elaborazione sociale del trauma. Questi sono i punti essenziali lanciati dall’Associazione Italiana di Psicologia (Aip) nel documento ‘La psicologia per la fase 2 Covid (e dopo). Analisi e proposte’, rilasciato alla Dire dal presidente Aip, Santo Di Nuovo, esperto di Psicologia giuridica, a lungo giudice onorario nel tribunale per i minorenni e nella sezione per la famiglia della Corte d’Appello. Tra le proposte concrete lanciate nel documento Aip emerge, difatti, “la creazione di un osservatorio per il monitoraggio della popolazione evolutiva ad alto rischio di vulnerabilita’, in grado di valutare l’impatto delle misure di distanziamento sulla popolazione di bambini e adolescenti a sviluppo atipico, sui minori in condizioni di disagio socio-economico o in situazioni di tutela (inclusi i minori stranieri non accompagnati)”, scrive Di Nuovo, riassumento il documento istituzionale. È inoltre opportuno, secondo l’Associazone italiana di Psicologia, “che venga adeguatamente potenziato a livello nazionale il sistema dei servizi in risposta a queste condizioni, in particolar modo per quanto riguarda le competenze psicologiche nelle e’quipe multidisciplinari”.  Un altro osservatorio di cui Aip ritiene utile l’attivazione riguarda invece “la salute psicologica e il disagio psichico. “Mediante esso- illustra il presidente Di Nuovo- tracciando le linee emergenti all’interno della Fase 2, si possono promuovere misure e piani di interventi necessari nel piu’ lungo periodo, rispetto agli effetti dell’epidemia sulle condizioni di salute psicologica della popolazione”. Si ribadisce nel documento “il ruolo unitario dei diversi approcci e metodi della psicologia per rilevare i bisogni delle persone, delle famiglie e dei gruppi sociali”, per osservare e comprendere “le matrici evolutive e strutturali del disagio, e fornire una risposta volta ad accrescere, nella societa’ colpita dalla crisi, i livelli di salute e di benessere”. Il contributo dell’universo della psicologia alla definizione della Fase 2 dell’emergenza Covid-19, evidenzia gli aspetti psicologici che dovrebbero essere tenuti in conto per un’efficace gestione della crisi, e avanza linee di azione e misure utili in tal senso, “in considerazione che l’uscita dalla prima fase richiedera’ un’attenta valutazione dei fattori psico-sociali implicati”, ricorda Di Nuovo. Spunti importanti sul tema del lavoro, delle organizzazioni, dello smart-working e l’uso delle tecnologie. Occorre riflettere “sulla definizione dei confini vita-lavoro, con particolare attenzione all’insicurezza lavorativa e allo stress lavoro-correlato”. Ad emergere dal documento, come sottolineato, c’e’ anche “l’ambito delle eta’ infantili, dell’educazione e della genitorialita’, specie in presenza di conflitti familiari, di separazioni o del rischio delle fasce piu’ vulnerabili. Va garantito- ricorda l’esperto- un maggiore accesso ai servizi per l’infanzia” e un piu’ ampio “sostegno alla genitorialita’”. Un accento viene posto anche “sulle potenzialita’ – come sulle criticita’ – della didattica a distanza, che necessita di una organizzazione e formazione specifica”. Per contenere poi “i rischi relativi alla salute psichica e le condizioni di disagio, vanno potenziati i servizi psicologici nel Ssn, nella scuola e negli ambiti lavorativi, nella riabilitazione e nel sostegno alla disabilita’ e ai bisogni speciali”. Questi interventi, si legge nel documento Aip, “devono andare oltre il supporto che le Societa’ di psicologia e l’Ordine professionale stanno assicurando ai cittadini nella fase di emergenza, mediante le iniziative di ascolto promosse dal ministero della Salute e dalla Protezione Civile”. Il supporto “alla resilienza della societa’ civile va prolungato, infatti, in forme pienamente professionali e garantite sul piano istituzionale nella fase della ricostruzione della vita non solo economica ma sociale e psicologica delle persone, delle famiglie, dei gruppi sociali”. L’Associazione Italiana di Psicologia assicura la disponibilita’ a collaborare con le istituzioni e con altre societa’ scientifiche e professionali che condividano queste analisi e proposte. Il documento integrale dell’Aip puo’ essere visionato al link: https://aipass.org/sites/default/files/Psicologia%20nell%27emergen za%20COVID.pdf (Cam/ Dire) 18:01

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