
Comando Provinciale di Trapani – Trapani, 18/12/2020 08:34

Gli operanti, alle prime luci dell’alba, hanno perquisito anche l’abitazione del Costa, in località Purgatorio di Custonaci (Tp), ove lo stesso aveva realizzato in muratura la “cella” dove era stato segregato il piccolo G. D. M., (figlio del collaboratore di giustizia M. S.), poi barbaramente ucciso e sciolto nell’acido.
L’uomo, durante la lunga detenzione (dal 1997 al febbraio 2007) ha ricevuto il sostegno economico del sodalizio mafioso senza mai collaborare con gli inquirenti. Subito dopo la scarcerazione, ha rinsaldato le sue relazioni con i vertici dei mandamenti di Trapani e Mazara del Vallo per l’aggiudicazione di appalti, le speculazioni immobiliari, risoluzione di dissidi tra privati, l’attività intimidatoria, il riparto di proventi di denaro ricavati da attività illecite, nonché ha partecipato alla mobilitazione mafiosa per le elezioni regionali dell’autunno del 2017 e assunto il ruolo di controllore e tutore degli interessi di Cosa Nostra su un impianto di calcestruzzi della provincia trapanese.