Lavoro. ENM e ANPAL: ‘New Deal’ Piccole Imprese, ‘Yes I Start Up’

Blangiardo: insistere sulla formazione, soprattutto al Sud

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

(DIRE) Roma, 30 mar. – Oltre un centinaio di partecipanti hanno seguito più di venti oratori lungo una giornata unica in collaborazione con tantissimi partner tra cui la Fondazione Adriano Olivetti. Un evento che lancia un “New Deal” delle piccole imprese italiane, con il settore pubblico che si fa promotore della formazione delle risorse umane e della creazione di aziende, combattendo così la disoccupazione, aumentando il grado di innovazione sociale e utilizzando al meglio i fondi europei.

È quanto è stato annunciato a Ivrea, Martedì 29 Marzo, al Polo Universitario Officina H (Aula 3), durante l’evento organizzato da Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) per fare il punto sulla situazione occupazionale in Italia e presentare i risultati del progetto formativo e di avvio all’impresa Yes I Start Up (YISU) – attuato dall’ Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), in accordo con ANPAL. All’incontro – moderato dalla giornalista di Libero Sara Garino con la partecipazione del vicedirettore de La Stampa Marco Zatterin e patrocinato da Città di Ivrea, Fondazione Adriano Olivetti, Associazione Archivio Storico Olivetti, Unesco, Confindustria Canavese, Confartigianato Torino Città Metropolitana, Camera di Commercio di Torino, Confesercenti Torino e Provincia, Ascom Confcommercio e Federterziario Piemonte – hanno preso parte il Vescovo di Ivrea, Monsignor Edoardo Aldo Cerrato, il sindaco della città Stefano Sertoli, il presidente dell’Ente Nazionale del Microcredito, Mario Baccini, il deputato membro della Commissione Politiche UE della Camera, Alessandro Giglio Vigna, l’assessore all’Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati, l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Ivrea, Giorgia Povolo, la presidente della Fondazione Adriano Olivetti Cinthia Bianconi e il presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti Gaetano Di Tondo.

Durante la giornata (che si è conclusa con un tour del Visitor Centre Unesco, all’interno dei siti Olivetti), si sono alternate le testimonianze di ANPAL, Invitalia, Ente Nazionale per il Microcredito, Camera di Commercio Torino e Agenzia Sviluppo del Canavese, mentre il tavolo tecnico del pomeriggio è stato animato da importanti voci del panorama socio-economico nazionale, tra cui il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, il presidente dell’Osservatorio Risorse pubbliche della Corte dei Conti, Gabriele Fava, l’esperto economico del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Pietro Galeone e Cynthia Lavison dell’OCSE, Francesco Verbaro presidente di Formatemp, il coordinatore intervento dell’Ente Nazionale del Microcredito, Nicola Patrizi e il responsabile delle Reti e Attività territoriali ENM Giancarlo Proietto. E ancora Pietro Orazio Ferlito (ANPAL), Daniela Patuzzi (Invitalia), Cristina Ghiringhello (CIAC), Luisa Marchelli (Agenzia Sviluppo Canavese).

‘Il possesso di un titolo di studio più elevato è mediamente associato a vantaggi significativi non soltanto sul fronte dell’occupazione – come per esempio trovare un primo impiego al termine degli studi – ma anche dal punto di vista retributivo” ha affermato il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. “Per rafforzare la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro e i loro livelli di occupazione bisogna dunque partire da qui, da un investimento forte in formazione. E la riflessione vale in particolare per un Paese, come il nostro, dove oltre due milioni di giovani, pari al 23% dei ragazzi e delle ragazze di età compresa tra i 15 e i 29 anni, non è inserito in un percorso scolastico o formativo e neppure ha un impiego; sono i famosi giovani NEET (Not in Education, Employment or Training), che nelle regioni del Sud arrivano a superare il 32%’.

Formazione gratuita per creare impresa e supportare i NEET che vogliono diventare startupper: ecco la formula innovativa che ha già ottenuto risultati brillanti e che è stata al centro del dibattito a Ivrea. ‘A tre anni dalla prima sperimentazione, Yes I Start Up è diventato un modello strutturato capace di accompagnare e formare giovani e donne a diventare imprenditori ed imprenditrici” ha dichiarato il capo progetto per Ente Nazionale per il Microcredito, Nicola Patrizi. “Il progetto ha permeato tutto il territorio italiano, dalla grande città sino alle aree interne, grazie alla comunità partenariale aperta che ha contribuito in maniera determinante a creare nuovi imprenditori. Ivrea più di ogni altro luogo rappresenta l’occasione di confronto per far capire quanto è importante operare in uno spirito di collaborazione e di comunità, soprattutto in questo momento storico in cui è necessario riscoprire gli avanguardistici insegnamenti di Adriano Olivetti per una rigenerazione dei modelli di impresa’.

E dell’iconicità di Ivrea, città industriale patrimonio UNESCO, ha parlato anche il presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito Mario Baccini, per il quale “Ivrea è una tappa importante, in una Regione importante come il Piemonte, che ha una naturale vocazione a fare impresa ed è nello spirito dell’impresa di comunità che il progetto Yes I Start Up e l’operato dell’ENM si riconoscono. Yes I Start Up è il progetto che ha assunto la rilevanza maggiore e a detta degli addetti ai lavori è ormai considerato uno dei migliori progetti italiani di accompagnamento e stimolo alla creazione di impresa per i giovani, le donne e i disoccupati”.

La forza e il successo di Yes I Start Up – selezionata come buona pratica dal Comitato di sorveglianza PON IOG e inserita dall’OCSE come case study all’interno delle buone pratiche europee – è dimostrata dai dati. L’iniziativa fino ai primi mesi dell’anno scorso era rivolta soltanto ai NEET e grazie agli ottimi risultati dal 2021 è stata estesa anche a due nuovi target: donne inattive e disoccupati di lunga durata (anche over 50), con riscontri davvero notevoli.

Infatti, il progetto ha centrato proprio in quest’ultimo mese – con nove mesi di anticipo rispetto alla data fissata al 31 dicembre 2022 – l’obiettivo di formare all’autoimprenditorialità 1000 profili, tra donne inattive e disoccupati di lunga durata. Tra i beneficiari di questo programma figurano prevalentemente donne inattive (47,4%), seguite da donne (32,4%) e uomini (21,2%) disoccupati di lunga durata; la maggioranza di loro è italiana (94%), ha meno di 50 anni (fascia che occupa il 20% degli interessati), possiede un diploma di scuola secondaria, mentre il 10% ha conseguito una laurea specialistica e l’8% triennale.

Il 36% dichiara di non avere nessuna esperienza lavorativa, o di aver lavorato con contratti a tempo determinato (27,4%, indeterminato 13,3%). Quanto alla provenienza geografica, figurano in testa Campania, Sicilia, Puglia e Lazio. Molti dei partecipanti hanno già in mente come costituire un’impresa: prevalentemente, nei settori del commercio, alloggio, ristorazione e servizi, nella forma giuridica individuale, con agevolazioni da richiedere tramite microcredito e piccoli prestiti. Ottimi i riscontri anche per la formazione dei NEET, che nel biennio 2019-2020 ha raggiunto oltre 1700 giovani, e con la nuova edizione – avviata a maggio 2021 – altri circa 400 con l’obiettivo di arrivare a fine anno 2022 a circa 1200. Si tratta di uomini (51%) e donne (49%), quasi tutti italiani e per lo più sopra i 20 anni. Anche in questo caso, la Campania si conferma la Regione che registra la più alta provenienza.

La metà di questi ragazzi ha un diploma di scuola secondaria e il 5% una laurea, sia triennale sia specialistica. Adesso rimane attivo il fondo SELFIEmploymente per i tre target, mentre Yes I Start Up torna a concentrarsi al momento solo sui NEET, dato il raggiungimento degli obiettivi fissati per donne e disoccupati di lunga durata. “Il progetto Yes I Start Up coglie in pieno il pensiero di Adriano Olivetti: innovazione, formazione e competenze trasversali, impresa civile ove la persona è al centro del sistema che vede l’impresa come volano di crescita e di elevazione all’interno e nel rispetto della comunità e del territorio nel quale opera”, ha dichiarato la presidente della Fondazione Adriano Olivetti, Cinthia Bianconi.

“La Fondazione Adriano Olivetti lavora per conservare e valorizzare la storia e l’esperienza olivettiana, nella convinzione che il patrimonio di valori e di idee di Adriano Olivetti possano essere ancora di ispirazione per il presente. Le “Fabbriche di bene” che, con il sostegno dell’Ente Nazionale Microcredito, sono opportunità di crescita e riscatto non solo per i giovani ma anche per le donne inattive e i disoccupati di lunga durata rappresentano un punto di partenza per la costruzione, come diceva Adriano Olivetti, di “un mondo libero materialmente più fascinoso e spiritualmente più elevato”. Per questo Fondazione Adriano Olivetti non può che sostenere l’iniziativa del progetto Yes I Start Up. (Com/Vid/ Dire) 10:02 30-03-22

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