Ambiente. E-commerce, per italiani pigrizia batte sostenibilità

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(DIRE) Roma, 14 Lug. – Acquistare qualcosa di nuovo o proteggere il clima? Questo è il dilemma. È quanto emerge dal recente studio sulla sostenibilità del commercio online realizzato da Seven Senders, la piattaforma di consegna leader in Europa che – in collaborazione con l’istituto di ricerche di mercato Appinio – ha intervistato 3.500 consumatori in Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria, Spagna e Svizzera in merito ai loro comportamenti d’acquisto e alle loro aspettative riguardo la sostenibilità nella vendita online.

Il commercio online in Europa è in piena espansione, ma in bilico costante tra la scelta di concedersi un vezzo o di tutelare l’ambiente. La maggior parte dei consumatori, infatti, considera l’e-commerce una pratica poco green e la loro crescente consapevolezza ambientale porta a nuovi comportamenti d’acquisto, come la scelta di ricercare opzioni di consegna alternative (esempio: il servizio di consegna in bicicletta) o l’utilizzo di packaging ecosostenibili. Sulla base dei risultati, Seven Senders ha voluto stilare una serie di preziosi consigli pratici e best practice per gli e-tailer.

I consumatori più green? La Generazione Z – Il nuovo millennio ha visto affacciarsi sul mercato una generazione di consumatori sempre più sensibile all’argomento, che ha provocato un netto incremento di prodotti green friendly nel panorama dei consumi. Nove giovani tra i 18 e i 24 anni su dieci pensano che ogni azienda debba assumersi la responsabilità ambientale, ovvero che dovrebbe dare un contributo sociale positivo assumendosi l’onere di tutelare l’ambiente, nonostante già l’85% delle aziende europee sia già proiettato verso la riduzione delle proprie emissioni di CO2.

In termini di impatto ambientale, l’e-commerce vince la battaglia rispetto al commercio stazionario. In media, le emissioni di CO2 calcolate per ogni prodotto venduto online sono inferiori di 2,3 volte. Tuttavia, c’è ancora margine di miglioramento in termini di protezione del clima, andando ad intervenire principalmente su tre punti: i trasporti (primo e ultimo miglio), l’imballaggio e la gestione dei resi.

Inoltre: consapevolezza non significa azione – Lo studio commissionato da Seven Senders ha rivelato che la crescita della consapevolezza ambientale degli acquirenti online va di pari passo con l’aumento della loro disponibilità a spendere maggiormente per opzioni di consegna sostenibili, passando dal 54% del 2021 al 70% di quest’anno. Ma questa regola non è un assioma e non determina che l’opzione di consegna sostenibile venga in automatico scelta durante il processo di acquisto.

Una best practice consigliata da Seven Senders dimostra che una buona guida informativa sull’impatto ambientale delle varie soluzioni di spedizione contribuisce a far sì che le opzioni sostenibili vengano adottate fino a quattro volte più spesso. Suggerire all’utente una certa “collaborazione green” porta ad una maggior responsabilizzazione. Ad esempio, si può invitare l’acquirente a ridurre il tasso di resi evitabili o ad accettare una consegna presso i punti di raccolta fuori casa per risparmiare, in questo modo e con il suo aiuto, tonnellate di CO2. La consegna a domicilio, infatti, provoca in media 300 grammi di CO2 in più per pacco rispetto alla consegna ad un generico punto di ritiro (Fonte: Ricerca Seven Senders nell’ambito di un modello di calcolo certificato Dekra).

Sostenibilità: un tema del futuro? – La strada per un commercio online a zero emissioni è ancora lunga e la realizzazione di soluzioni logistiche carbon free, come l’adozione di camion elettronici, richiederà ancora anni. Tuttavia, la protezione del clima ha bisogno di soluzioni rapide ed efficaci, e in questo caso la compensazione delle emissioni di CO2 che non possono essere evitate è una soluzione efficace e a breve termine.

Sven Hagemann, fondatore e co-CEO di Seven Senders, vede gli e-tailer su una buona strada verso la sostenibilità: “Quasi nessun altro settore si sta sviluppando in modo così dinamico come la vendita al dettaglio online. Rispondere tempestivamente ai desideri dei consumatori e attuarli in modo rapido ed efficiente è uno dei suoi punti di forza. L’intenso dibattito sulla tutela dell’ambiente e del clima, nonché su una maggiore sostenibilità dei consumi, può essere sfruttato ancora una volta dagli e-tailer per crescere e acquisire forza”.

Infine: e i consumatori italiani, qual è il loro approccio all’e-commerce e al tema della sostenibilità? – Lo studio di Seven Senders in collaborazione con l’istituto di ricerche di mercato Appinio ha fatto emergere alcuni dati estremamente rilevanti riguardo l’atteggiamento degli utenti del web italiani. Il 54% afferma di acquistare online più volte al mese e, di questi, il 77% privilegia la consegna a domicilio, a discapito del ritiro in negozio o presso punti di ritiro. Al massimo 3-4 giorni è la tempistica di consegna che la maggioranza degli intervistati ritiene accettabile per ordini effettuati dall’estero (40%).

caso di disguidi con la consegna, il 36% dei consumatori cambierà successivamente le proprie preferenze di consegna, ma ben il 47% sceglierà di ordinare tramite un altro e-commerce, ritenendolo responsabile dell’intero iter di spedizione. Per questo è fondamentale offrire sempre più opzioni di consegna e un servizio di assistenza clienti performante.

Un’altra netta preferenza riguarda la modalità di pagamento e rimborso: il 92% dei consumatori italiani opta per il pagamento online (Paypal o con carta di credito), il 58% sostiene che le spedizioni di reso dovrebbero essere gratuite e il 39% considera fondamentale che le operazioni di rimborso siano il più rapide possibili. Dati che fanno riflettere su come i consumatori italiani – in ambito di e-commerce – abbiano abbracciato a pieno la modalità del ‘tutto e subito’.

In termine di connessione tra e-commerce e sostenibilità, gli intervistati italiani si schierano a metà e non sanno dire quanto lo shopping online possa effettivamente contribuire alla tutela dell’ambiente, ma ritengono che utilizzare imballaggi riciclabili sia l’opzione migliore per ridurre l’impatto ecologico (43%). (Red/ Dire) 04:10 14-07-22

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