Come scegliere ed educare il cane. Ce lo dice Vincenza Fontana, addestratore cinofilo ENCI

Oggi siamo in compagnia di Vincenza Fontana, addestratore cinofilo ENCI, l’abbiamo voluta interpellare per chiarire un argomento che sembra banale invece è molto delicato. “Parleremo” di come comportarsi per la scelta e per l’educazione del nostro cane, un animale domestico che poi in realtà diviene un componente della famiglia che lo adotta a tutti gli effetti. Ecco quindi che ci chiarisce alcuni aspetti la nostra ospite che è tra l’altro: Addestratore Cinofilo, Docente Presso Centri di Formazione Cinofila, Tecnico di modifica del comportamento, Tecnico operatore nella preparazione di cani di canile al fine dell’inserimento degli stessi nei progetti di EAA (Educazione Assistita con Animali)“Fuori Di Cuore” nell’Ambito Penitenziario, Preparatore cani Rilevatori di sostanze ed Allerta Medica.

Quando decidere di ricorrere ad un aiuto esterno per educare il nostro animale domestico?

Vincenza Fontana addestratore cinofilo ENCI

Sempre! Non ci si deve rivolgere ad un educatore solo nel momento in cui nascono dei problemi.

Sia se si è neofiti che se si è veterani nel mondo dei cani è importante farsi seguire, guidare e aiutare da un professionista già fin dal momento in cui si inizia a pensare di prendere un cane.

Educatori, addestratori e veterinari sono degli aiuti preziosi per indirizzare nella scelta del cane più adatto ad ogni persona sia per caratteristiche comportamentali che fisiche, perché esiste il cane perfetto per ognuno basta solo trovarlo.

Grazie all’aiuto di una guida esperta tutti potranno dare al loro cane una buona educazione e un corretto inserimento nella società e potranno così godere a pieno della vita insieme.

Quanto spazio ha bisogno fido in casa per poter vivere comodo?

Innanzitutto sarebbe opportuno puntualizzare, la vita del cane non deve svolgersi assolutamente unicamente tra le mura domestiche. La prima cosa che mi verrebbe da dire è che un cane ha bisogno di un proprietario dal grande cuore prima che di una grande casa.

Detto questo, all’interno dell’ambiente domestico è importante che il cane abbia uno spazio tutto suo, destinato al relax, al riposo e al consumo dei pasti, un luogo in cui si senta al sicuro e nessuno lo disturbi quando decide di stare nella sua privacy. Resta sottinteso che un giardino, quando è presente, consente ai proprietari una gestione più rilassata.

Quante ore deve stare all’aria aperta?

Dipende molto dal tipo di cane di cui parliamo e dalle sue esigenze e qui ci ri-allacciamo alla prima domanda, nel senso che la decisione di accompagnarsi con un cane deve essere cosciente e ben ragionata, valutando con un professionista sia i bisogni etologici della razza che si ha intenzione di prendere sia la compatibilità  rispetto al tenore di vita familiare e abitativo.

Non si può prendere un cane da caccia e non avere mai la possibilità di portarlo in un bosco o in una pianura a correre libero, ma è altrettanto vero che non puoi prendere alcun cane se si vive da soli (o senza alcun aiuto dagli altri membri della famiglia) e si lavora dalle 07.00 di mattina fino a tarda sera.

Fatte queste considerazioni, partendo dal presupposto che tutti i cani hanno il bisogno e il diritto di vivere a pieno la loro vita, di stare all’aperto in giro per il mondo e fare esperienze, nessun cane, nessuno, può vivere eternamente chiuso in casa perché non sarebbe etologicamente corretto.

Cani piccoli, cani grandi, cani giovani o anziani hanno tutti il diritto di vivere una vita piena e attiva in maniera direttamente proporzionale alle loro esigenze. Sicuramente cani giovani, attivi e sportivi hanno molto più bisogno di stare all’aperto e fare attività ed esercizio fisico insieme al loro “umano”. Per questo è molto importante fare una scelta attenta e ragionata quando si sceglie un cane.

Quando si adotta un meticcio, i problemi sono gli stessi?

Diciamo di si. I problemi che possono nascere nel tempo con i cani sono spesso simili, e nascono generalmente quando le loro esigenze etologiche non sono rispettate o quando la comunicazione interspecifica (cane-uomo) è fraintesa. I problemi di relazione e convivenza col cane possono nascere in qualsiasi momento e molti possono essere risolti, serve impegno e dedizione da parte del proprietario nell’affrontare un percorso rieducativo in cui si lavora sia sul cane che sul proprietario.

Chiaramente quando parliamo di meticci, in genere, sono cani adottati molte volte in canile, ho detto molte come auspicio, perché il corso dei miei studi includeva una parte di formazione nel recupero comportamentale di cani di canile e la socializzazione di questi. Questo ha inciso molto e molto positivamente sulla mia formazione, soprattutto perché ho constatato che moltissimi cani abbandonati e detenuti nei canili hanno degli straordinari talenti.

Posso solo dire che molti di essi li abbiamo preparati per progetti sociali, impiegandoli nei penitenziari nell’ambito degli IAA (Interventi Assistiti con Animali), ed alcuni nell’ambito della rilevazione di sostanze e allerta medica, e hanno dimostrato capacità e competenze incredibili.

Quali sono le richieste più frequenti che ricevi nel tuo lavoro?

Principalmente vengo contattata quando ci sono difficoltà di convivenza col cane o difficoltà di gestione del cane in passeggiata, purtroppo sono ancora poche le persone che mi contattano perché vogliono divertirsi e fare attività o sport col proprio cane, ed è veramente un peccato perché in giro è pieno di cani annoiati.

Qui ci terrei onestamente a sottolineare due aspetti in particolare che riguardano l’importanza di una corretta gestione: il primo è che l’80% delle problematiche col cane è determinata da una errata inconsapevole gestione, per usare un termine tecnico si verificano una serie di rinforzi (involontari) di comportamenti sbagliati che chiaramente aumentano la loro frequenza di emissione; il secondo punto è che proprio perché spesso c’è una cattiva gestione del cane il grosso del lavoro va fatto con i proprietari perché alla fine sono loro che convivono la maggior parte della giornata con i propri cani, e se loro gestiscono male le situazioni di vita quotidiana si crea un circolo vizioso di errori e problemi.

Ecco tutto questo determina la differenza tra un professionista serio e uno improvvisato. Un addestratore, educatore o istruttore serio ha conoscenza e fa sempre riferimento all’etologia e psicologia canina.

Un cane educato è un cane snaturato, oppure è un cane che viene vissuto al 100% delle sue potenzialità?

Un cane educato è un cane che riesce ad inserirsi nella società umana e fare una vita piena insieme alla sua famiglia. Ma… c’è un ma…, devo dire che il centro commerciale o il corso della città non sono proprio il luogo migliore in cui portare un cane a divertirsi, non è che questi posti siano tutto sto carnevale di Rio per un cane… infatti non a tutti i cani piace stare nella società umana, alcuni (forse la maggior parte) preferirebbero fare emozionanti giri nei boschi, lunghe nuotate in mare rincorrendo legnetti e palline, corse mozzafiato in compagnia di amici o passeggiate rilassanti con il loro proprietario immersi nella natura.

Un cane dovrebbe imparare a saper stare ovunque col suo proprietario, e insieme ad esso dovrebbe condividere i luoghi di svago, relax e divertimento.

Che cane che consiglieresti a chi prende un animale per la prima volta?

Non esiste il cane perfetto in assoluto per chiunque, esiste un cane per tutti, si deve solo cercare, come l’anima gemella, perché ogni cane è unico ed irripetibile.

Ci tengo a dire una volta per tutte che la scelta del cane non va assolutamente fatta solo per motivi estetici, ma va ponderata soprattutto per “compatibilità caratteriale”, e in base a questa compatibilità dobbiamo tenere in considerazione che si deve avere tempo da dedicargli in modo da potergli garantire il soddisfacimento dei suoi bisogni.

Avere un cane è un impegno, che il cane sia piccolo o grande, giovane o anziano, di razza o meticcio avrà sempre e comunque dei bisogni, dei desideri, delle aspettative, ed è un impegno perché il cane dipende in tutto e per tutto dal proprietario.

Quando si sceglie di includere un cane nella propria vita si deve essere certi di avere le possibilità di poter affrontare tutte situazioni che si presenteranno, partendo dalle spese mediche e continuando con l’educazione, i giochi, le vacanze… la cosa di cui ha più bisogno un cane è di trascorrere tempo di qualità col suo proprietario, condividendo con questo momenti di gioco, relax e anche di riposo, il cane non è un giocattolo che può essere messo da parte o stoppato quando non si ha voglia o si è stanchi.

Come il cane sceglie il suo padrone all’interno del nucleo familiare?

Questo argomento necessiterebbe di un corposo approfondimento non compatibile con gli spazi di un’intervista per cui devo racchiudere la mia risposta in una parola :“ rispetto”. Rispettare le esigenze di un cane è sufficiente per essere considerati un riferimento, se poi si aggiunge una corretta interazione nell’ambito del gioco e attività giornaliere fatte insieme, ecco, per questo (e per altro) il cane non ha dubbi.

Mi fermo qui altrimenti dovrei spaziare nei luoghi comuni di proprietari che si proclamano “capobranco“ , di “umano alfa” o di quello che solo perché da da mangiare al proprio cane pensa di essere stato “ scelto” .… rispetto è la parola d’ordine.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.