Balneari, prende forma l’idea di un nuovo decreto

Cresce l’attesa per capire come e se il governo correggerà il decreto Milleproroghe, dopo la richiesta del Capo dello Stato  di apportare opportuni correttivi, formulata nella lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato Venerdì scorso. A proposito della proroga delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024, Mattarella aveva sottolineato nella missiva  la sussistenza di “profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive”.

La norma, nello specifico, appare  in netto contrasto con le sentenze della Corte di giustizia  europea del  2016 e del 2020  con le quali  si evidenziava rispettivamente  come il criterio della proroga automatica fosse incompatibile con il diritto comunitario e come tale procedura vietasse alle autorità preposte di avviare gare pubbliche sulle concessioni  in scadenza; sia con quella successiva 18/ 2021  emessa dal Consiglio di Stato con la quale l’ organo di giustizia amministrativa sanciva la validità  delle proroghe delle concessioni demaniali per finalità  turistico- ricreative gia’ poste in essere,  fino al termine perentorio del 31 dicembre 2023. Scaduto il detto termine le stesse  avrebbero cessato di produrre ogni effetto e l’ ulteriore estensione delle  concessioni avrebbe dovuto   ritenersi illegittima in quanto contrastante con le norme dell’ ordinamento europeo, mentre lo Stato avrebbe dovuto provvedere alla riassegnazione dei titoli  tramite gare a evidenza pubblica per aprire il settore  alle regole della concorrenza. Argomenti delicati che sono sottoposti all’ attenzione anche di Bruxelles.

Bruxelles, nel riservarsi  la facoltà  di valutare il contenuto e gli effetti  del provvedimento prima di dare una  risposta  adeguata, ha ribadito che «il diritto europeo sui servizi richiede che le norme nazionali assicurino la parità di trattamento degli operatori, senza arrecare alcun vantaggio diretto o indiretto per alcuno specifico operatore, richiede che le norme nazionali  promuovano l’innovazione e la concorrenza leale,  che vi sia  un’equa remunerazione degli investimenti effettuati  e  che si tutelino, dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche,  consumatori e imprese.

Solo la trasparenza e la concorrenza leale possono  dare certezza al  diritto,  stimolando  investimenti e innovazione nel settore chiave del turismo balneare  da parte di concessionari esistenti e di nuovi operatori».

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,   non sembra intenzionata a voler perdere altro tempo su questo dossier e giá nei prossimi giorni potrebbe far predisporre un decreto con l’obiettivo di riordinare il settore. A restare in piedi rimarrebbe  la delega per effettuare la mappatura del demanio marittimo, anch’essa oggetto di un rinvio nel decreto milleproroghe, che ha spostato la scadenza dal 27 Febbraio al 27 Luglio.

Miriam Sgrò

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