Il killer del Maine aveva già dato dei avvertimenti alla Polizia

macchina polizia americana

Pochi giorni fa nella città di Lewiston nel Maine, si è consumata una sparatoria dove sono morte 18 persone, l’autore di tale strage è R.C., un ex militare con problemi mentali. Dopo aver compiuto il delitto, C. si è tolto la vita a pochi chilometri dalla città.

Settimane fa, la polizia statale aveva ricevuto degli avvertimenti dal carnefice, che avrebbe compiuto un massacro, ma le forze dell’ordine non sono intervenute. Lo “scoop” è stato reso noto dal New York Times, che ha citato fonti della polizia. I funzionari del Maine dopo l’attacco si sono giustificati rispondendo che i messaggi di Card non era così tanto espliciti, ma alcune fonti ufficiali hanno smentito questa  dichiarazione.

Quest’anno ci sono state 535 sparatorie registrate negli Stati Unit, 35.000 i morti, ma la sparatoria di massa più brutale è stata quella di Lewiston.

Sempre secondo il New York Times, il Dipartimento dei Riservisti dell’Esercito a Settembre scorso, aveva contattato l’ufficio dello sceriffo, per denunciare che Card era in preda a deliri paranoici, inoltre il Killer sosteneva che i suoi commilitoni l’avevano accusato di essere un pedofilo, a aveva preso a pugni uno di loro.

L’esercito aveva riferito allo sceriffo che Card era stato ricoverato per due settimane in un ospedale pischiatrico a Luglio. Il 16 Settembre scorso, lo sceriffo Aaron Skolfield, era andato a casa del killer e aveva cercato di parlare con lui, ma la porta a Skolfied non fu mai aperta, nonostante ci fosse qualcuno in casa.

S. ha fatto sapere, di essersi messo a contatto con il fratello di C., quest’ultimo aveva fatto sapere che assieme a suo padre stavano cercando di portargli via le armi. Il Sergente aveva raccomandato a R.C., di contattare il dipartimento dello sceriffo se avesse ritenuto che suo fratello avesse bisogno di “una valutazione”  (fonte: ansa.it).

AO

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